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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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Dare voce all'Italia vera

5 giugno 2009

Pubblicato in: Elezioni 2009

Aprendo la manifestazione svoltasi nella serata del 4 giugno, il Segretario provinciale del PD Andrea De Maria, capolista del partito per le elezioni al Consiglio comunale, ha ricordato le ultime parole pronunciate da Enrico Berlinguer 25 anni fa, in occasione del tragico comizio di Padova. “Andate casa per casa, affermò a tutti i presenti, ed è lo stesso invito che oggi rivolgiamo a tutto il popolo bolognese del PD in vista del voto del 6 e 7 giugno”. Vittorio Prodi, europarlamentare candidato anche per il prossimo mandato a Strasburgo, ha quindi sottolineato come l’Europa sia sempre più importante per fronteggiare le sfide di una globalizzazione che gli Stati da soli non riescono a reggere. “Basti pensare che il 75% delle leggi nazionali deriva da direttive europee – ha affermato - ed è per questo che occorre recarsi alle urne per votare PD e promuovere l’Europa come una grande forza di pace nel mondo”.

Sull’Europa e sull’incredulità dell’intero continente di fronte ad un Paese che “invece di fronteggiare la più grave crisi economica del dopoguerra, è costretto a seguire attonito le vicende di un anziano signore che non trova il tempo di incontrare Sergio Marchionne, ma lo trova per recarsi alle feste di compleanno”, si è soffermato anche il Segretario regionale del PD Salvatore Caronna, candidato al Parlamento di Strasburgo. “È il momento di dire basta – ha scandito ad alta voce alle tantissime persone accorse in Piazza Maggiore – da Bologna e dall’Emilia-Romagna deve arrivare il messaggio forte e chiaro di un’altra Italia che rispetta le regole e vuole confrontarsi con le parti più avanzate dell’Europa sulle questioni fondamentali per il nostro futuro, dall’innovazione alla formazione, dall’ambiente a quella capacità di coniugare sviluppo e solidarietà, che ha sempre contraddistinto i nostri territori”. “Il PD - ha concluso Caronna - è l’unica vera speranza per costruire una alternativa basata su una politica capace al tempo stesso di essere seria, rigorosa e sobria, ma anche affascinante”, così come, ha aggiunto riallacciandosi al pensiero di De Maria, seppe esserlo quella di Enrico Berlinguer, che proprio l’11 giugno sarà ricordato a Bologna con un evento dedicato alla sua memoria.

Successivamente sono intervenuti la Presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti, in corsa per un nuovo mandato, e il candidato Sindaco del PD e del centro sinistra Flavio Delbono. La Presidente provinciale ha parlato della necessità di un nuovo patto di responsabilità da parte degli enti locali, per rispondere con i fatti, e tenendo fede ai principi e valori costituzionali, alla fiction berlusconiana che anche se li nega, non può cancellare i durissimi problemi del presente. “Bologna è un’altra cosa”, ha scandito a più riprese Flavio Delbono, sottolineando l’evidente comunanza di idee e valori tra Silvio Berlusconi e i due candidati del centro destra bolognese, Giorgio Guazzaloca e Alfredo Cazzola. “Il Presidente del Consiglio e i miei due principali avversari – ha affermato – non fanno mai riferimento alla politica, mentre noi siamo orgogliosi di farlo, perché si tratta dello strumento principe per migliorare la vita delle persone, così come per realizzare sogni, ideali e valori”. Per questo, citando le lezioni di Beniamino Andreatta, Renzo Imbeni e Renato Zangheri, quest’ultimo presente sul palco assieme a tutti i candidati PD del territorio bolognese, Delbono ha concluso invitando il pubblico a votare PD, “per valorizzare al massimo le intelligenze positive e il bello di Bologna, ed evitare che le eccellenze dei nostri territori vengano demolite dal virus del berlusconismo”.

Accolto da una vera e propria ovazione, il Segretario Dario Franceschini ha concluso la manifestazione rivendicando con orgoglio la vocazione del PD di “dare voce a quella Italia vera che si rimbocca le maniche ed affronta con dignità quella crisi che prima è stata sottovalutata, e quindi addirittura negata, dal Governo più irresponsabile d’Europa”. Serietà e valori le parole chiave che hanno guidato il discorso del Segretario nazionale. Serietà intesa come la capacità del PD di formulare proposte concrete per affrontare questo difficilissimo momento, dalla idea di un assegno di disoccupazione per tutti i lavoratori privi di ammortizzatori sociali, alla richiesta di sostenere col credito le piccole e medie imprese, fino alla ipotesi di tassazione dei redditi alti, a cominciare da quelli dei parlamentari, per venire incontro alle drammatiche esigenze del milione di famiglie italiane che vivono sotto la soglia di povertà. “Proposte che abbiamo presentato in Parlamento ma che Berlusconi e il suo Governo hanno ignorato – ha esclamato a gran voce Franceschini – anche perché nel frattempo avevano dilapidato 5 miliardi di euro per accollare i debiti di Alitalia sulle spalle degli italiani e per abolire l’ICI”. Per questo, ha proseguito il Segretario nazionale, “è giunto il momento di alzare la voce e farsi sentire, con la consapevolezza che essere riformisti vuol dire anche protestare quando le cose non vanno, e quando ad esempio il Presidente del Consiglio attacca i magistrati e lascia capire che la legge è uguale per tutti, tranne che per una persona, o ancora quando continua a raccontare menzogne, come fa da 15 anni, mentre tutte le sue promesse, giorno dopo giorno, vengono smentite dai fatti”.

Ma se è il momento di gridare ad alta voce la serietà di un partito che, al contrario di quello di Berlusconi, “candida persone che resteranno 5 a Strasburgo a lavorare per l’Italia, così come futuri amministratori già distintisi per le loro competenze e professionalità”, è anche il momento di sottolineare con altrettanta fermezza ed orgoglio che il PD propone valori, principi e ideali assolutamente antitetici a quelli del Presidente del Consiglio e della sua compagine. “Barack Obama ci ha insegnato che si vince quando si osa e ci si propone come una reale alternativa – ha concluso Franceschini - ed è quello che vogliamo fare qui, affermando con froza i principi e i valori della Costituzione, e ricordando l’insegnamento dei nostri genitori, che seppero costruire con impegno, sacrificio e passione un grande Paese, nonostante le enormi difficoltà e il clima di grandi divisioni politiche che caratterizzò la loro epoca”.




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