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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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Tosiani e la lezione dell'Emilia-Romagna: "Candidature forti e coalizioni credibili"

16 giugno 2022

Pubblicato in: Interviste

Intervista al segretario del Partito Democratico dell'Emilia-Romagna Luigi Tosiani tratta da Il Corriere di Bologna di mercoledì 15 giugno 2022.

Segretario Luigi Tosiani, le Amministrative di domenica per il Pd sono state una riscossa. Nei quattro Comuni più grandi non governavate, ora amministrerete Riccione e Budrio. E andrete al ballottaggio a Parma e Piacenza da posizioni di vantaggio. Di chi è il merito? Di un trend nazionale favorevole ai dem? Dei candidati? Delle coalizioni in campo?
«Intanto va dato il giusto merito alle candidate e ai candidati che hanno accettato questa sfida e costruito coalizioni in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini e anche alle delusioni amministrative avute in tre di queste quattro città. Non a Parma, dove anzi Michele Guerra andrà al ballottaggio forte di un ottimo risultato. Le vittorie al primo turno di Debora Badiali e Daniela Angelini sono state straordinarie, qualche mese fa tutti le avrebbero definite impossibili. Nelle due città capoluogo andremo al ballottaggio con un risultato importante. Soprattutto a Parma, dove Guerra ha doppiato Vignali, ma anche a Piacenza il risultato di Katia Tarasconi è clamoroso. Oltre ai candidati c’è quella capacità peculiare del centrosinistra in Emilia-Romagna di costruire coalizioni larghe, civiche, autenticamente riformiste, in grado di rispondere alle sfide di oggi. Il Pd si è messo a disposizione con grande umilità e si conferma saldamente primo partito. Adesso lavoreremo h24 per vincere i ballottaggi e rendere ancora più straordinaria questa tornata elettorale».

Coalizioni larghe ma a geometria variabile. Alla fine qual è la formula migliore in vista delle Politiche 2023: un centrosinistra che guarda più al centro, come a Piacenza, o un’alleanza più spostata a sinistra, come a Riccione? È difficile far convivere Azione e M5S...
«Io credo che dovremmo uscire da questa dicotomia della coperta che tirando da un lato diventa corta dall’altro. Le coalizioni non si costruiscono in laboratorio ma dal basso, ci vuole l’intelligenza e la capacità di recepire le istanze dei territori e creare alleanze in grado di rispondere a quelle esigenze. Il tema che le tiene assieme, indipendentemente dai simboli, è il fatto di essere capaci di dare risposte ai cittadini. Questo può essere il nostro contributo al percorso che ci porterà alle elezioni politiche: candidature forti e radicate e coalizioni credibili sono elementi che hanno pagato».

Il M5S ha presentato appena 2 liste su 21 Comuni, a Piacenza non eravate nemmeno alleati, di certo non è stato l’ago della bilancia di queste elezioni. C’è da ripensare il vostro rapporto?
«In Emilia-Romagna negli ultimi due anni abbiamo dimostrato di poter vincere sia senza il M5S in coalizione, come alle Regionali, sia avendolo come alleato, com’è accaduto a Bologna, Ravenna e ora a Riccione. Il punto non sono le alchimie politiche, ma costruire una proposta che abbia la forza e la capacità di dare risposte agli elettori, anche a quelli che in passato hanno fatto altre scelte. Questo voto ci consegna una grandissima responsabilità, c’è una fetta ampia di cittadine e cittadini che sono disponibili a considerare il centrosinistra e il campo largo che vogliamo costruire indipendentemente da quello che hanno votato negli anni scorsi. Quete elezioni lo confermano in modo evidente, se vogliamo provare a vincere le Politiche la traiettoria da imboccare con forza e senza veti è quella di coalizioni larghe ed alleanze sulle cose da fare».

Meno sinistra politica e più civismo moderato?
«Al contrario, io penso che si possa essere fortemente connotati politicamente ma mettendosi in perenne discussione. Il punto è recuperare un rapporto di connessione con i cittadini, essere in grado di dare risposte, governare bene dove amministriamo. Non si tratta di nascondere la politica, ma di investire in politiche capaci di intercettare sempre di più le esigenze dei cittadini».

Ai ballottaggi del 26 giugno di Parma e Piacenza partite largamente favoriti. Cosa vi aspettate?
«Andiamo con la consapevolezza che non bisogna considerare chiusa al primo turno la partita, ma anche con grande ottimismo e fiducia perché entrambe le nostre candidature hanno capacità espansive».

L’ascesa di Fratelli d’Italia lungo la via Emilia vi spaventa?
«Due anni fa sembrava inarrestabile anche l’avanzata della Lega, che doveva “mandare a casa tutti”... guardiamo con rispetto questo cambio di leadership nel centrodestra, ma non faremo il loro errore di perdere umiltà e considerare già vinte partite che non lo sono».

di Francesco Rosano, Il Corriere di Bologna 15 giugno 2022







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