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Fondi Europei. Montalti: “questa è la strada per una crescita inclusiva”

23 gennaio 2016

Pubblicato in: Iniziative pubbliche

Una mattinata di approfondimento sui Fondi Strutturali Europei: quali sono, a quanto ammontano, come e chi vi può accedere. Sono stati i temi al centro dell’incontro che si è tenuto questa mattina a Bologna, un’iniziativa organizzata dalla consigliera regionale Lia Montalti, che ha la delega ai Fondi Europei nella segreteria regionale del PD.  Con lei, tra i relatori, l’assessore regionale Patrizio Bianchi e l’eurodeputato Damiano Zoffoli. Tra il pubblico, amministratori e cittadini in rappresentanza di tutti i territori della regione.

“Parliamo di due miliardi e mezzo di risorse da qui al 2020”, ha esordito Montalti, “suddivise tra Fesr (fondo per lo sviluppo), Fse (fondo sociale per le persone) e Feasr (fondo per le politiche di sviluppo rurale)”. Per la consigliera regionale “occorre promuovere la conoscenza dei bandi della Regione che permettono l’accesso a questi Fondi perché solo così riusciremo a proseguire quanto di buono stiamo facendo sui nostri territori”. Una recentissima inchiesta de l’Osservatorio Sole 24 Ore ha infatti rivelato che l’Emilia-Romagna è la regione più efficiente d’Italia per quello che riguarda l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dall’Europa, avendo usato il 100% di quelle disponibili nel periodo 2007-2013. “Noi come PD – ha concluso Montalti - abbiamo intenzione di supportare questo lavoro di conoscenza e informazione, anche attraverso incontri come quello di oggi direttamente sui territori perché questa è la strada per costruire una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva”.

E proprio su questa strada si è mossa la Regione nel concepire il “Patto per il Lavoro”, ha ricordato Patrizio Bianchi nel suo intervento. “Perché noi abbiamo sempre creduto che lo sviluppo economico non possa essere slegato dalla coesione sociale”. “I Fondi Europei devono essere strutturali nel vero senso della parola – ha proseguito – cioè devono essere in grado di incidere, di cambiare profondamente le cose”. Quello che serve, rispetto alla gestione dei Fondi – che sono assegnati a livello nazionale per poi essere ripartiti tra le Regioni – è anche “un indirizzo nazionale che punti ad accelerare la competitività delle zone più produttive dell’Italia, come l’Emilia-Romagna, in modo che si possa innescare un circolo virtuoso capace di trascinare anche i territori che versano in maggiori difficoltà”. E la nostra Regione, con la presidenza della Conferenza Stato-Regioni, affidata a Stefano Bonaccini, può farsi portavoce a livello nazionale di questa esigenza.

Della necessità di fare rete ha invece parlato l’eurodeputato Damiano Zoffoli “perchè i fondi sono delle opportunità che i nostri giovani, i nostri amministratori, le nostre comunità non possono lasciarsi sfuggire”.  “L’Europa – per Zoffoli – deve cambiare, e la spinta al cambiamento può arrivare proprio dai territori più avanzati, come l’Emilia-Romagna”. Si devono, insomma “allargare gli orizzonti, occorre lavorare per macro-aree e soprattutto occorre voler bene all’Europa. A patto che sia un’Europa che abbia ben chiara un’idea di sviluppo e di futuro”.



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