Renato Zangheri, commosso per la scomparsa di un "amico", prende la parola dopo la breve introduzione del sindaco
Sergio Cofferati. E l'ex inquilino di Palazzo d'Accursio esordisce ringraziando le cittadine e i cittadini giunti nella
Sala Rossa e nell'adiacente anticamera per dare l'ultimo saluto ad
Eustachio Loperfido. Professore e pioniere della psichiatria infantile, Loperfido ricoprì il ruolo di assessore del Comune di Bologna dal 1970 al 1980, occupandosi di igiene, sanità, sicurezza e servizi sociali, istruzione e cultura nella giunta dell'allora sindaco Zangheri.
"Nino, siamo orgogliosi di aver lavorato con te". E non potremo dimenticare - ricorda Zangheri - la tua umanità" così come il "tuo modo nuovo di intendere ed affrontare la politica della salute". "Sei stato un innovatore - prosegue -, un intellettuale figlio del Sud, capace di rappresentare una sintesi tra i giovani delle varie parti d'Italia, superando quella linea di conflitto" che in alcune occasioni ha diviso la città dai suoi studenti, soprattuto i fuorisede provenienti dalle altre regioni.
Anche per questo, conclude l'ex sindaco di Bologna, la linea tracciata da Loperfido attraverso i "valori che hanno sempre guidato la sua azione umana" deve essere da esempio per le nuove generazioni.
Le commemorazioni per la scomparsa di Eustachio Loperfido sono proseguite con un intervento pronunciato da Corrado Melega in apertura della seduta del Consiglio Comunale.