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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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Tagliani: confronto interno e progetti per guardare al futuro con entusiasmo

27 settembre 2008

Pubblicato in: Interviste

Allegati 1 - relazione di Tiziano Tagliani, Coordinatore dell'Esecutivo del PD Emilia-Romagna, tenuta in apertura dell'Assemblea regionale svoltasi a Riccione sabato 27 settembre 2008
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Intervista a Tiziano Tagliani in formato audio

Ascolta l'intervista in formato audio


Tiziano Tagliani, come arriva il PD Emilia-Romagna all’Assemblea regionale di Riccione?

Abbiamo prodotto il massimo sforzo possibile. Il partito è fortemente radicato nei territori, si è strutturato, e soprattutto ha attivato tutti quei luoghi di confronto interno e trasparenza che gli elettori e i militanti avevano giustamente richiesto.

Nella sua relazione che ha aperto l'Assemblea (leggi e scarica il documento, ndr), ha parlato di fine della riflessione post-elettorale e della necessità di mettersi in cammino verso le elezioni del prossimo anno. Quali i principi chiave che dovranno indirizzare questo percorso?
Innanzitutto occorre guardare avanti e non indietro. Dando ciò per scontato, il PD Emilia-Romagna ha la responsabilità di contribuire in maniera determinante alla costruzione nazionale del partito. Infine, bisogna utilizzare gli strumenti di confronto interno di cui ci siamo dotati, a partire dalle Primarie, per elaborare progetti che diano il senso di un rinnovato entusiasmo, di una concreta possibilità di vincere, in vista delle prossime elezioni amministrative.

Parlando di Primarie, quali i principi risultati che si conta di ottenere con la loro realizzazione, e da dove deriva la scelte di organizzarle tutte nella stessa giornata, il 14 dicembre?
La Primarie saranno una grande occasione per segnalare con forza la nostra volontà di promuovere un confronto interno che non sia pilotato da logiche di vertice e autoreferenziali, quanto piuttosto dalla voglia di permettere a tutti gli iscritti di selezionare i candidati più capaci e credibili nell’interpretazione e nella promozione del nostro progetto politico. La stessa scelta del 14 dicembre è funzionale a questo scopo: ai società, ai media, ai nostri elettori, vogliamo offrire l’immagine di un partito aperto al massimo grado di confronto e trasparenza.

Comincia l’autunno e si intensificano le iniziative politiche del PD in risposta all’operato del centro destra, che culmineranno nella manifestazione del 25 ottobre. Che giudizio si può dare della politiche economiche e sociali prodotte e/o progettati in questi primi mesi di Governo Berlusconi?

Non siamo più in presenza di un deficit di bilancio che produce tagli di spesa. Il Governo ha avviato una vera e propria inversione di tendenza culturale, che mette in discussione molte conquiste di civiltà e diritti acquisiti in passato. Pensiamo ai tagli strutturali alla scuola, ai quali seguiranno analoghi tagli al welfare e soprattutto alla sanità. È evidente che il Governo punta a creare una società nella quale gran parte dei servizi alla persona dovranno essere acquistati sul mercato privato.

E che risposte vuole dare il PD a questa preoccupante inversione di tendenza?
A partire dall’Emilia-Romagna, il PD deve rispondere non certo difendendo l’idea di uno stato sociale immodificabile. Esso è ovviamente perfettibile e va anzi cambiato per rispondere alle sfide attuali. Va invece strenuamente difesa l’idea che le persone devono essere sempre al centro, e che a tutti vanno riconosciute pari dignità e opportunità di partecipazione alla vita sociale e di relazione. Occorre essere assolutamente consapevoli che si sta giocando una battaglia in difesa di principi di civiltà che abbiamo dato per acquisiti e scontati per lungo tempo, ma che adesso cominciano a essere messi seriamente in discussione.

Le prime risposte saranno sicuramente date in vista dei prossimi appuntamenti elettorali nei territori. Come dovrà arrivarci il PD e in che modo si dovranno impostare le alleanze politiche?
Innanzitutto il PD deve arrivare unito. Le Primarie serviranno anche per compattare il nostro partito nei territori attorno a candidature e progetti credibili. Quindi bisogna affermare con forza che noi saremo massimamente aperti alla società civile, così come ovviamente alle forze politiche che hanno governato con noi nei territori in questi anni. Saremo però aperti verso chi vorrà offrire idee e contributi nell’ambito di un progetto condiviso, e a partire dall’idea che i programmi sono imprescindibili, perché è attorno ad essi che si costruisce il patto con gli elettori. Le alleanze dovranno essere funzionali ai programmi e ai progetti politici, non viceversa.


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