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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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Bagno di folla per il Segretario Veltroni

11 marzo 2008

Pubblicato in: Elezioni 2008
Segnalato dal coordinamento di: Ravenna

dal sito www.pdravenna.it

La giornata è di quelle piovose, umide ed avverse che rovinano l'umore, e per un po' si ha anche l'impressione possa rovinare pure la festa, l'incontro fra Walter Veltroni ed i cittadini ravennati, previsto inizialmente in Piazza del Popolo, da sempre il luogo preferito per i grandi eventi pubblici. Sotto l'acqua a catinelle salta la Piazza, si va tutti al Pala DeAndrè. E' lì allora, sotto la grande volta della tensostruttura, che fin dalle cinque del pomeriggio centinaia di cittadine e cittadini, cominciano ad affluire, anticipando i tempi desiderosi di un posto al sole per il discorso di Walter. Il palazzetto, trasformato in un'enorme sala, si riempie: le sedie sistemate in platea, le tribune, finanche i corridoi. Alla fine migliaia di persone, riunite tutti insieme come da tempo non si vedeva, e tutte lì aspettando l'arrivo del bus verde, che ogni giorno macina centinaia di chilometri su e giù per il Paese.

Alle 18:10 sale un'ovazione quando il Segretario nazionale del Partito Democratico compare di straforo dal retropalco. E con lei si alzano decine e decine di cartelli verde speranza, che recitan tutti SI PUO' FARE, slogan emblematico che si ripeterà per tutto l'evento.

Sul palco si fa avanti per prima Lisa Dradi, stimata ex assessora comunale di Ravenna ed ora candidata alla Camera dei Deputati. Davanti alla platea esita un attimo per l'emozione..ma è questione di pochi attimi: con la voce piena di entusiasmo saluta gli astanti, ed annuncia l'ospite tanto atteso. Dopo di lei c'è anche il saluto alle democratiche ed ai democratici di Alberto Pagani, Coordinatore provinciale del PD, ma è intervento rapido e fugace: lo spazio, venerdì, era tutto per Veltroni.

E lui si fa avanti, pacatamente, quasi con timidezza. E' stata per lui una lunga giornata, come lo sono tutte, in questo tour dell'Italia che è, anche, inevitabilmente quasi un tour-de-force. In mattinata visita a Bologna ed al suo hinterland, nel pomeriggio qui a Ravenna e più tardi su fino a Rovigo. Non nasconde un po' di stanchezza, annullata però dalla soddisfazione e dall'entusiasmo. È visibilmente ottimista: anche se forse non è da tutti i giorni avere l'occasione d'incontrare tanta gente tutta in una volta, ci dice che, nelle altre tappe, le piazze, le sale, le ha sempre trovate colme di persone. La provincia di Ravenna è conosciuta come campionessa di partecipazione; ma non può che far piacere sentire che il clima, in tutta Italia, sta finalmente cambiando.

Ci parla di lui, del suo viaggio, delle persone che giornalmente incontra e con cui scambia idee, pareri. Ci parla di una famiglia bolognese, con cui ha pranzato a mezzogiorno. Il marito fa l'agricoltore, produce latte e lo distribuisce personalmente, partendo da casa ancor prima dell'alba."Un altro candidato - non nomina mai l'avversario per nome - nel suo slogan recita: Rialzati Italia..io dico che l'Italia dei lavoratori, l'Italia di chi si sveglia alle 4 del mattino per cominciare il suo lavoro, non deve rialzarsi, è già in piedi. Le risorse e le opportunità questo Paese già le possiede, dobbiamo solo saperle utilizzare". Parla del precariato, ripete la proposta di elevare a 1000euro mensili tutti gli stipendi dei precari. E' un importante punto di partenza.

Parla Walter ma è spesso interrotto dagli applausi, dai cori del "SI PUO' FARE, SI PUO' FARE" che partono ad ogni passaggio del discorso.
 
Nei molti punti che tocca, c'è spazio per affermare solidarietà alla Spagna ed al PSOE, colpito dalla mano terribile del terrorismo, e per la stima a Barak Obama, che nella sua corsa alla presidenza è una vera speranza, e non un improbabile candidato nero in una nazione di bianchi, come di lui ha detto in questi Gianfranco Fini.

E così sul finire del discorso risuonano fra la platea, e fra i giovani, anche YES WE CAN, oltre al più romagnoleggiante US PO'' FE'. Piccole frasi, slogan forse semplicistici, ma che incarnan tutta la voglia di cambiare che c'è, che abbiamo.

Saluta Walter, e lui sì lo sa, che ce la possiamo fare.


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