Home |  PD ER  |  Trasparenza  |  Coordinamenti territoriali  |  PD Nazionale  |  Materiali  |  Articoli  |  Comunicati  |  Elezioni  |  Albo elettori  |  Contatti  |  Audielettori   |
Feed RSS 
Partito Democratico - Emilia-Romagna
  venerdi 26 aprile 2024 Partito Democratico Emilia-Romagna
|
Pensare al piccolo per crescere alla grande

11 ottobre 2010

Pubblicato in: Relazioni e documenti politici

Allegati 1 - Pensare al piccolo per crescere alla grande (integrale)

(SINTESI DEL DOCUMENTO)

Pubblica amministrazione e semplificazione per un risparmio di spesa generale
1)Procedimenti unici semplificati su igiene-ambiente, urbanistica-edilizia, sicurezza del lavoro. Solo tre procedimenti, per la definizione degli interventi in questi settori: non più un solo front-office della Pubblica amministrazione
2)Riforma della legge sugli appalti, con l’introduzione di vincoli di qualità, impatto ambientale e innovazione. Sia sugli appalti sia sulle commesse pubbliche proponiamo la riserva del 30% per le PMI
3)Potenziamento dell’utilizzo del silenzio-assenso con destinazione delle risorse ai controlli Sperimentazione dell’Agenzia per le imprese nel suo ruolo di garante terzo, collegandola a un forte potenziamento dei controlli
4)Processo civile telematico ampliato a tutto il territorio italiano

Pagamenti
1)Revisione del patto di stabilità interno:  una nostra proposta di legge prevede lo spostamento del peso del patto di stabilità per gli Enti locali dal deficit alla riduzione del debito e misure compensative di risparmio sulla spesa per l’acquisto di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni centrali
2)Compensazione crediti e debiti delle PMI con la P.A. (naturalmente nel pieno rispetto dei vincoli di finanza pubblica)
3)Nuova regolamentazione sui pagamenti tra privati e istituzione di una snella autorità per i prezzi e la trasparenza, recepimento delle direttive europee, come già previsto dalla proposta Beltrandi-Misiani

Banche
1)Aggiornamento della moratoria dei debiti delle imprese con l’introduzione del lavoro autonomo e delle professioni mediante accordi con i fondi di garanzia territoriali, finalizzati al riassetto del debito, alla riconversione dei processi e dei prodotti e al co-finanziamento di fondi territoriali che dotino le imprese di “manager temporanei” per nuovi business plan o per la gestione delle fasi a maggior valore aggiunto dell’impresa
2)Fondo di garanzia: consolidamento del finanziamento nazionale e territoriale, previsioni di accesso alle professioni, start-up e avvio delle reti d’impresa
3)Revisione dell’impostazione di Basilea 3 con l’introduzione urgente di sistemi di valutazione (rating) che si orientino alla reale capacità di stare sul mercato delle aziende e che privilegino le reali possibilità di successo del business

Il capitale paziente

Interventi da realizzare con le risorse pubbliche già previste e capitale privato
Potenziamento dei CONFIDI
Fondi di garanzia territoriali e fondi regionali di microfinanza pubblico/privato destinati al credito per le PMI del territorio, alimentati con l'emissione di obbligazioni e azioni da parte delle aziende nei distretti e nelle reti (Finanziaria 2009); fondi regionali di venture capital come quelli sperimentati in Francia sul capital gain
Fondi rotativi pubblico privato (usando i fondi già esistenti delle Regioni) imprese, società/fondazioni per trasferimento tecnologico
Finanziamento minimo a 7 anni

LO SVILUPPO CHE VOGLIAMO: L’ALLEANZA TRA IL PD E LE PMI
Reti e distretti d’impresa
1)Accordo ABI sul riconoscimento delle reti d’impresa come soggetto attivo
2)Promozione dell’internazionalizzazione delle reti e delle reti impresa-servizi
3)Favorire l’integrazione tra imprese, servizi e professioni apportando nuove competenze

Innovazione
A parità di spesa riconversione di tutte le risorse a fondo perduto già previste, sia nazionali sia regionali, a copertura del credito d’imposta finalizzato a ricerca, sviluppo di nuovi prodotti, di nuovi processi e di nuovi servizi

Internazionalizzazione
1)Favorire l’apertura e l’avviamento di sedi commerciali all’estero (solo finalizzate alla vendita, non alla produzione)
2)Credito d’imposta per l’internazionalizzazione, rafforzato nel caso di reti d’impresa, finanziandolo con la riconversione delle risorse a fondo perduto già previste, sia nazionali che regionali
3)Unificare gli strumenti sul piano nazionale
4)Introdurre a livello nazionale una cabina di regia delle iniziative dei territori
5)Legge quadro nazionale a supporto dei processi di internazionalizzazione: un testo unico che razionalizzi strumenti ed enti che operano in materia favorendo le iniziative per le internazionalizzazione delle imprese
6)Accordi regionali con il MSE per sostenere azioni promozionali all’estero e potenziamento dell'offerta, con particolare riferimento alle reti d’impresa
7)Fondo nazionale per aiuti diretti all'internazionalizzazione delle PMI
8)Inquadramento delle azioni di internazionalizzazione delle PMI italiane in una cornice europea

Costituzione avviamento di nuova impresa
1)Contratto di avviamento ad attività imprenditoriale
2)Riduzione delle tariffazioni di notai/contabili e dei costi dei servizi bancari all'interno dei costi ordinari di costituzione e start-up
3)Creazione del meccanismo di “riconversione” di casi aziendali in difficoltà (leverage buy-out manageriale o dei lavoratori, comprensivo di possibilità di riconversione settoriale) nei territori (“investiamo sulle risorse territoriali”)

Capitale umano e formazione

1)Innalzare l’obbligo scolastico
2)Favorire la formazione permanente dei lavoratori/imprenditori delle microimprese
3)Introdurre dei “contratti di esperienza-lavoro”
4)Sostenere la formazione (rimodulando le risorse già previste) orientata all’avviamento autonomo di impresa o attività professionale e alla trasmissione di impresa fra generazioni
5)Sostenere la formazione per affiancamento, improntata all’obiettivo di “riportare la formazione nel luogo di lavoro”
6)Sostenere la formazione post-universitaria
 
Nuove professioni: la proposta del Pd
1)Annullare il ritardo accumulato dalla legislazione del mondo dei lavoratori autonomi e dei professionisti rispetto ai lavoratori dipendenti
2)Scongiurare ogni omologazione con le normative tradizionali del diritto del lavoro costruite sul modello fordista del lavoro dipendente
3)Introdurre una proporzionalità tra le regole del lavoro dipendente e il lavoro autonomo
4)Tener conto del rapporto di sussidiarietà fra le fonti: il quadro dettato dalla legge deve lasciare spazio all’autonomia collettiva delle categorie interessate e, per i soggetti in grado di negoziare in proprio, alla contrattazione collettiva
5)Riformare il sistema degli ammortizzatori sociali con estensione delle tutele ai lavoratori autonomi, ai professionisti e ai piccoli imprenditori
6)Non annullare le specificità della categoria dei lavoratori autonomi (tutele, incentivi, esigenze comuni di questi soggetti); valorizzare e riconoscere il loro lavoro


TAGS:
piccole e medie imprese |  documento |  assemblea nazionale |  varese |  pd |  lavoro |  economia | 

Bookmark and Share





Ricerca nel sito
»

stefano bonaccini bologna pd ambiente emilia-romagna pd emilia-romagna modena
Visualizza la galleria completa »
 Partito Democratico dell' Emilia-Romagna - Via Cairoli, 7 - 40121 - Bologna - Tel 051 03 92 661 - Fax 051 03 92 660 - C.F. 91 290 380 376 - Privacy Policy 
Il sito web del PD Emilia-Romagna non utilizza cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie strettamente necessari per la navigazione delle pagine e di terze parti legati alla presenza dei "social plugin". Per saperne di più Accetto