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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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"I nostri militanti protagonisti della vittoria"

3 marzo 2008

Pubblicato in: Elezioni 2008
Segnalato dal coordinamento di: Bologna

dal sito www.pdbologna.it:

Un busto dedicato ad Alexander Dubcek "esempio per la democrazia e la libertà dei popoli" campeggia all'ingresso della "Casa della Solidarietà" di Casalecchio di Reno, che ospita nella mattinata di sabato 1° marzo un incontro con Piero Fassino. Il dirigente nazionale del Partito Democratico, uomo della politica "per passione", della serietà e del lavoro, arriva alla sede dell'ex Istituto Salvemini, teatro della tragedia del 1990, con l'entusiasmo di sempre, pronto a infondere nel popolo dei riformisti sicurezza e coraggio, prerogative necessarie per affrontare una fase di cambiamento del paese ed una tornata elettorale tra le più esaltanti dell'Italia repubblicana.

La Sala Foschi, che doveva ospitare l'iniziativa, si rivela immediatamente troppo piccola e così il piazzale, ai piedi della struttura, diventa una specie di anfiteatro naturale dove fa il suo arrivo, poco dopo le 10.15, Fassino, accolto da uno scrosciante applauso.
Ad accompagnarlo i parlamentari Walter Vitali e Donata Lenzi, il segretario del PD di Bologna, Andrea De Maria, e il Sindaco di Casalecchio di Reno, Simone Gamberini. "Abbiamo voluto aprire la campagna elettorale da un posto simbolico della nostra comunità - esordisce il giovane primo cittadino - una struttura che ha saputo trasformasi da luogo di dolore in luogo di speranza. La stessa speranza, lo stesso "si può fare" che deve accompagnare il Pd in questa tornata elettorale. Vedete - conclude la sua breve introduzione il Sindaco - la nascita del Pd è merito di tutti noi, ma mi sento di rivolgere a Piero Fassino un ringraziamento particolare, perché ha saputo, negli anni, trasferire nei militanti la passione necessaria per affrontare le diverse fasi delicate che si sono susseguite nel nostro paese. Permettendo a tutti noi di essere oggi sotto le insegne di un nuovo partito, che rappresenta una speranza per l'Italia".

Dopo il saluto del segretario di Casalecchio, Saverio Vecchia, che sottolinea l'entusiasmo intorno a "questa avventura" del Pd, la parola passa a Fassino. "Voglio rimarcare l'importanza simbolica di questo luogo: una struttura pensata, costruita e realizzata per trasformare una tragedia in una speranza". Il dirigente del Pd pone l'accento e loda quella grande rete di relazione tra persone, che in Emilia Romagna si è trasformata in associazionismo democratico, che ha permesso al territorio - dice - di superare l'urto di drammi come il 2 agosto. "Pensare a una società dove nessuno si senta più solo - afferma il leader democratico- dove le famiglie, gli anziani ed i bambini sappiano di poter contare su qualcuno è un obiettivo che può riempire la vita".

E' un Fassino brillante quello di Casalecchio. Ricorda il sacrificio di Dubcek, rievoca la sua straordinaria passione politica soffocata dai carri armati del patto di Varsavia. Poi passa al tema caldo delle elezioni. "In un paese democratico tutte le tornate elettorali sono essenziali, ma lasciatemi dire che il voto del 13-14 aprile è fondamentale per il futuro del nostro paese".
Difende l'operato dell'esecutivo Prodi: le politiche economiche che hanno risanato i conti pubblici, una politica sociale più equa e una funzione in politica estera che era andata smarrita. "Il Governo è caduto - spiega - perché è esploso un sistema politico che ha prodotto una frammentazione così vasta da non permettere a nessuno di poter dare al paese una guida solida e stabile. Basti pensare - ricorda Fassino - che in Parlamento nell'ultima legislatura erano presenti 39 partiti". Ora, grazie alla nascita del Pd "ci saranno al massimo 6 gruppi parlamentari".
Fermo e deciso nel suo incedere, Fassino non si lascia distrarre neanche da un microfono bizzoso, anzi regala una battuta "è un classico di ogni iniziativa", poi tratta i temi di più stretta attualità. "Il Pd è il fattore dinamico di questa campagna elettorale, il Pdl insegue su ogni cosa. Noi dettiamo l'agenda politica. La nostra campagna elettorale - ammonisce - deve totalmente disinteressarsi di Berlusconi, che sta dietro e mai davanti. Il nostro obiettivo è parlare con la gente, stare tra la gente, sentirne i bisogni e tramutarli in azioni di governo". "La vittoria è nelle vostre mani - esorta infine Fassino, che lancia un appello ai militanti prima di recarsi a Monte Sole per rendere omaggio alla memoria di Giuseppe Dossetti - in questo momento la cosa fondamentale è dare protagonismo alle nostre idee. Magari vedere meno Porta a Porta in TV, ma andare porta per porta a parlare con la gente. Cercare di rendere ogni nostro militante protagonista di questa avventura è un modo fondamentale di avvicinarci alla vittoria" che definisce "un esempio per tutti coloro che credono nella solidarietà, nella laicità e nell'amore per il prossimo".

Al cimitero di Casaglia a Monte Sole, sopra Marzabotto, Piero Fassino rende omaggio alla tomba di Giuseppe Dossetti. "Monte Sole è un luogo importante della democrazia italiana, dove uno dei padri della Costituzione ha svolto il suo ministero culturale e religioso - dice - Non c'è nessun paese che può diventare grande se smarrisce le sue radici. Penso che sia giusto sottolineare con atti di presenza come il mio di oggi il valore che ha per la vita democratica dell'Italia, quello che hanno fatto i nostri padri, soprattutto in quella stagione straordinaria che fu la Resistenza, la fondazione della Repubblica e la scrittura della Costituzione".
La visita in provincia di Bologna si conclude con un saluto alla "Piccola Famiglia dell'Annunziata", la comunità fondata dallo stesso don Dossetti, che per Fassino "può diventare un punto di riferimento anche per il Partito democratico". Un punto di riferimento "per la costruzione di una società laica nella quale credenti e non credenti possano non solo riconoscersi ma, partendo dalle proprie culture e convinzioni, costruire insieme quelle soluzioni di cui una società ha bisogno. Dossetti è stato un grande maestro di ascolto, di dialogo, di relazione con gli altri - conclude Fassino - ci ha lasciato una realtà morale e politica che vale per chi è credente e chi non è credente. Una grande testimonianza di impegno civico, di passione politica, di laicità nel nome del riconoscimento del valore dell'uomo e delle sue convinzioni".


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