
Alcune riforme Berlusconi le ha fatte anche in 48 ore, ma in realtà non erano riforme bensì interventi che andavano solo ed esclusivamente a suo interesse. Come se non bastasse, ha proseguito Bersani, dovrebbe ormai essere ampiamente evidente che il premier non cerca alcun confronto reale con l’opposizione, anzi, come emerso anche dalla convention di fondazione del PDL, è ancora alla costante ricerca di uno scontro ideologico da tenere alto.
Alla base di questo atteggiamento, secondo l’ex Ministro dello Sviluppo Economico, c’è anche e soprattutto la necessità di distogliere l’attenzione dall’inazione costante del Governo sulla crisi. “Neanche la scorsa settimana ho sentito proposte – ha affermato– ho notato piuttosto tanta autocelebrazione e, sulle tv e nei giornali, solo vaghissimi cenni alla crisi”. Un atteggiamento che ha stupito non poco Bersani: “qualsiasi leader mondiale – ha proseguito – avrebbe approfittato di un simile evento per proporre qualcosa di concreto, ma non Berlusconi evidentemente, che non solo non ha fatto nulla di misurabile e concreto finora, ma a quanto pare non ha intenzione di fare nulla anche d’ora in avanti”.
Da ciò la bocciatura di un Governo che “sottovaluta in maniera molto grave la situazione attuale”. “La crisi andrebbe affrontata cercando di non lasciare solo tutte quelle persone, e sono parecchie, che sono in guai molto seri”, ha spiegato e concluso Bersani, auspicando un appello al Paese e una chiamata a raccolta a sostegno di chi versa appunto in cattive acque, ma lasciando intendere che da questo Governo, e da questo Presidente del Consiglio, non c’è purtroppo nulla da attendersi in tal senso.