Ci siamo. Tra 2 giorni decideremo dove deve stare l’Italia: se nel gruppo di testa dell’Europa - dove ci hanno portato tre generazioni - o nella serie C con Paesi come Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia, che ci rubano imprese, prendono i fondi europei e non ci aiutano sui migranti.

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In 5 mesi ho girato 95 città e tutte le province dell'Emilia-Romagna. Sempre nelle piazze e con la consapevolezza che è arrivato il momento di reagire. Da Ministro ho approvato il Piano Industria 4.0, il Piano straordinario per il Made in Italy e la Strategia Energetica Nazionale. In questi mesi ho incontrato l’Italia seria, che studia, lavora, produce e che non è in nessuna maniera rappresentata da questo Governo. Ora basta, fermiamoli! Difendere istruzione e sanità, aumentare i salari bassi, rilanciare gli investimenti delle imprese: sono le priorità per cui mi impegnerò in Europa e in Italia se sarò eletto. Per questo vi chiedo di aiutarmi con il vostro voto, scrivendo sulla scheda elettorale il mio nome. A differenza di candidati come Salvini o la Meloni, se eletto, andrò davvero a lavorare a Bruxelles, come ho fatto in questi anni da Ministro, risolvendo 88 crisi industriali e salvando centomila posti di lavoro.

In queste Europee ci giochiamo tutto. Abbiamo combattuto insieme e oggi siamo al momento decisivo della nostra mobilitazione. Diciamolo con forza da qui a domenica: l’Italia è più forte di chi la vuole debole.
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"In 2 mesi ho girato 89 comuni in Italia, incluse tutte le province dell’Emilia-Romagna. Da qui al 26 maggio saremo ogni giorno in una piazza diversa. Sabato 18 a Ravenna, Cesena, Forlì e Sassuolo. Giovedì 23 a Bologna con Paolo Gentiloni, Elisabetta Gualmini, Stefano Bonaccini e Virginio Merola. Qui tutte le
info.
In Italia le nostre priorità sono scuola, sanità, sostegno ai salari bassi e rilancio degli investimenti.
In Europa, dobbiamo difendere e rafforzare le istituzioni europee e quell’Europa unita in cui vinciamo, contro l’Europa dei sovranisti, che ha tutti gli interessi opposti ai nostri. Togliamoci il senso del disfattismo e torniamo a combattere.
È il momento decisivo della nostra battaglia, quella per difendere l’Italia che lavora, che studia, che produce. E non c’è posto più bello in cui stare che questo. Unisciti a noi."
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