
"L'IMU a carico dell'agricoltura -dichiara la Senatrice PD
Maria Teresa Bertuzzi - va rivista. È sbagliata perché tassa due volte i fabbricati strumentali quali stalle, fienili, depositi per ricovero mezzi. È ingiusta perché colpisce indistintamente chi utilizza i terreni per produrre e chi ne fa un investimento immobiliare. Inoltre, colpisce maggiormente le imprese piccole e medie, perché non tiene conto delle dimensioni dell'azienda". Per questo il Gruppo dei Parlamentari del Partito Democratico ha da subito cercato di intervenire sulla questione dell'Imu rurale, in particolare su quella applicata ai fabbricati rurali.
La Senatrice Bertuzzi ha presentato una risoluzione approvata all'unanimità dalla Commissione Agricoltura che chiede al Governo di rinviare l'applicazione dell'Imposta sui fabbricati rurali per consentire la conclusione della fase di accatastamento degli stessi.
"Il pericolo - spiega Bertuzzi - è che vengano tassati solamente i fabbricati già accatastati o che si applichino coefficienti su basi imponibili non ancora certe. La stessa Agenzia del Territorio, udita in Commissione, nella sua relazione dichiara che non esistono dati ufficiali per misurare il gettito derivante dall'applicazione dell'imposta."
E' necessario quindi "rimodulare il carico fiscale per distinguere l'uso ai fini produttivi dei terreni, da quello meramente speculativo, ma anche tener conto del carattere di strumentalità dei fabbricati strettamente connesso all'attività agricola".
Sono stati inoltre depositati emendamenti al testo del decreto semplificazioni tributarie ed è stata chiesta una relazione al Tesoro che motivi la distanza che esiste fra la valutazione del gettito fatta dal Ministero che ammonta a 130 milioni di euro, e quella effettuata da associazioni di categoria ed enti locali che si attesta su 1,3 miliardi circa.
"Questa differenza - prosegue Bertuzzi - nasce dal fatto che non si può valutare il gettito derivante da fabbricati non ancora accatastati".
Il lavoro che vede impegnati parlamentari, Regione Emilia-Romagna ed Enti Locali, proseguirà a tutti i livelli per ridurre l'effetto distorsivo che preoccupa e che mette in luce la sproporzione del contributo richiesto al mondo agricolo.