Una notte bianca contro la legge bavaglio - il disegno di legge sulle intercettazioni - che il
Senato si appresta ad approvare in via definitiva nella mattinata di domani. Ad organizzare la
mobilitazione sono i Giovani Democratici di
Modena che domani,
giovedì 10, dalle 15 all'alba,
in concomitanza con il voto finale in Senato, chiamano i cittadini a manifestare alla
Pomposa.
Contro una legge che nega ai giornalisti il diritto di informare e a poliziotti e magistrati di
svolgere efficacemente le indagini.
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Come giovani Democratici non ci stiamo – afferma il segretario provinciale
Tommaso Fregni –
questa legge ci riporterà indietro di secoli. Servono interventi seri e mirati alla cattura di
criminali, noi diciamo sì alle intercettazioni per far vincere i cittadini onesti e non i disonesti”.
La legge prevede multe altissime per editori e giornalisti che pubblicano parte delle
intercettazioni telefoniche anche se dimostrano atti illeciti. L’Italia scende così dal 65° al 74°
posto nell’indice della libertà di stampa dell’istituto Freedom House.
Non si potranno pubblicare intercettazioni se non dopo la sentenza di primo grado (ovvero anni
dopo i fatti, quando non ci si ricorderà più l'accaduto); le intercettazioni ambientali si potranno
effettuare solo in luoghi pubblici; i Pubblici Ministeri, trascorsi i primi 75 giorni, dovranno rinnovare
ia richiesta ogni tre giorni.
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Dopo una sequela di leggi ad personam, questa legge suona come una vendetta di Berlusconie dell’attuale maggioranza contro tutti i magistrati che hanno sbugiardato i suoi legami oscuri e
clientelari, e contro gli editori che le hanno rese pubbliche, nonostante il sostanziale monopolio del
premier sulle televisioni tenti ogni giorno di nascondere e trasformare le notizie a suo
piacimento” dice
Riccardo Ricci Petitoni, segretario regionale dei GD emiliano-romagnoli.
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Questo Governo non accetta che ci sia un’opposizione civile, che esista un dissenso
strutturato. Tutto ciò che vogliono è la capacità di governare impuniti: dopo gli episodi di
Scajola e Bertolaso hanno capito che con l’attuale sistema normativo non sono più in grado di
nascondere le magagne, gli intrallazzi e le tangenti per gli appalti preferenziali.
Questo è inaccettabile, perciò come GD Emilia-Romagna ci uniremo alla mobilitazione
modenese, per manifestare la nostra indignazione per quanto sta accadendo.”