
"L'incontro di mercoledì tra PD e M5s se non avesse senso non si farebbe: Grillo deve sapere che dopo averci insultato per mesi ed aver invocato la nostra cacciata, non può immaginare che si riparta da capo". Lo ha detto Stefano Bonaccini, questa mattina ad Agorà, su Rai Tre.
"Quanto all'immunità dei senatori - ha spiegato Bonaccini - Renzi in quanto premier non ne gode e, se avesse desiderato un vantaggio, avrebbe potuto proporre una copertura anche per lui. Non vorrei che si perdesse di vista la portata storica di questa riforma, per un paese che funzioni meglio e che abbia tempi di decisione più rapidi. Se si vuole ridiscutere di immunità, facciamolo. Se si vuole togliere l`immunità, togliamola. Quella non era la proposta del governo"
"Mi auguro poi - ha aggiunto - che Grillo dica ai suoi parlamentari di non comportarsi come si è comportato lui nell'incontro con Renzi. Dopodiché si possono correggere alcune cose. Siamo disponibili a discutere, certo però l`impianto deve essere di una legge che la sera delle elezioni dica chi ha vinto e chi ha perso, e dica con chiarezza chi governa. Quanto alle preferenze, per noi non sono un problema, basta pensare che le capoliste del PD hanno preso ovunque più voti della lista".
"Siamo di fronte al possibile approdo di una riforma storica, con il taglio di oltre 300 parlamentari, il superamento del bicameralismo perfetto - ha concluso Bonaccini - e con una sola camera che farà le leggi, abbassando i tempi e rispondendo alle esigenze dei cittadini normali. Se Renzi ha preso il 41%, al contrario di quanto è avvenuto nei paesi del resto d`Europa, è perché le cose le fa".