
Questa la dichiarazione dei Giovani Democratici dell'Emilia-Romagna:
"La decisione del governo di non partecipare con alcun rappresentante alla celebrazioni del 30° anniversario della Strage di Bologna ci lascia, ancorché indignati, decisamente stupefatti. Nemmeno noi, loro aspri oppositori, avremmo mai pensato che sarebbero potuti scendere così in basso. Un governo che ha imbarazzi ad andare a commemorare 85 vittime di una strage fascista si pone, da solo, al di fuori del nostro ordinamento.
Quello che ci lascia ancor più sbigottiti è la giustificazione che il ministro della Difesa Ignazio La Russa usa per difendere la scelta, di per sé indifendibile. "Ogni anno che siamo venuti, siamo stati fischiati". Con questa frase offensiva per le vittime e per tutta la città di Bologna La Russa si permette di additare come intollerante una popolazione ferita da una delle più grandi stragi mai perpetrate nel nostro Paese e colpita, non di meno, dal gelatinoso muro di silenzio ed oblìo e omertà calato su questa terribile vicenda.
Bologna non è intollerante. Bologna ama la verità ed è offesa da 30 anni di silenzi e vergogna. Se si viene fischiati non bisogna reagire sdegnosi e arroganti, ma se si è uomini di Stato bisogna capire il perché di quei fischi.
Ma se si decide di non presenziare quest'anno, proprio nel momento in cui questo governo affronta una crisi politica lacerante e medita di prorogare il segreto di Stato sui fatti del 2 agosto 1980, pensiamo che non sia un caso.
Se è certo che il silenzio sulla Strage di Bologna era caro alla P2, la sensazione di oggi è che la verità su quel 2 agosto sia invisa anche alla P3. La controprova è nell'orribile scelta compiuta oggi".