Dichiarazione di
Luigi Mariucci, responsabile lavoro del Partito Democratico dell'Emilia-Romagna
Accogliamo con grande soddisfazione la decisione del Presidente Giorgio Napolitano di rinviare alle Camere il ddl 1167-B che introduce la possibilità preventiva di ricorrere all'arbitrato, invece che al giudice, in caso di controversie sul lavoro. Meno male che Napolitano c'è, il rinvio è un atto di grande responsabilità e correttezza. Il Quirinale osserva criticamente che si tratta di una legge omnibus in cui si parla di tutto e di più e al tempo stesso si interviene su una materia delicata come quella dei diritti inderogabili dei lavoratori, a partire dalla tutela contro i licenziamenti ingiustificati.
Le perplessità espresse da Napolitano non fanno che confermare quelle manifestate nelle scorse settimane dal PD, che sottolineavano il rischio di incostituzionalità di una legge che, con la sua ambigua stesura, interviene pesantemente in materia di diritti sociali, eludendo, di fatto, il sistema di tutele in materia di licenziamento, previsto dall'art. 18.
Suscita sconcerto che il governo delle destre, per bocca del ministro del lavoro, continui a difendere in nome della "modernità" una legge che riporta il diritto del lavoro ai tempi del proto-capitalismo, quando non esistevano diritti inderogabili dei lavoratori ma tutto era liberamente arbitrabile appunto secondo equità, vale a dire in termini caritatevoli.
Auspichiamo che questo rinvio alla discussione parlamentare fornisca l'occasione per una profonda revisione della legge e per spostare il confronto su quelle che oggi sono le vere emergenze del mondo del lavoro, ovvero la precarietà, gli ammortizzatori sociali e le misure a ! sostegno del reddito.
