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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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Il PD, dal voto al congresso

7 luglio 2009

Pubblicato in: Relazioni e documenti politici

Allegati 1 - Il regolamento per l'elezione del segretario e dell'assemblea regionale del Pd dell'Emilia Romagna
2 -
La relazione introduttiva di Marco Lombardelli

L'analisi del voto ad un mese dalla tornata elettorale, e l'approvazione del regolamento per l'elezione del prossimo segretario regionale dell'Emilia-Romagna. Questo il programma della Direzione del PD E-R, tenutasi in via Rivani, lunedì 6 luglio.

Il primo a prendere la parola è stato il Coordinatore dell'iniziativa politica, Marco Lombardelli, che ha presentato alla platea una dettagliata analisi del voto europeo ed amministrativo nel territorio regionale (clicca qui per leggere il testo). Dopo di lui, il Responsabile Organizzazione del Pd dell'Emilia-Romagna, Giorgio Sagrini ha presentato i regolamenti nazionale e regionale, che porteranno, il 25 ottobre prossimo, all'elezione dei nuovi segretari.

Nella successiva fase di dibattito si sono alternati diversi componenti della Direzione: Walter Vitali, Antonio La Forgia, Giuseppina Muzzarelli, Roberto Montanari, Palma Costi, Marco Barbieri e Marco Monari. Al centro di alcuni dei loro interventi è stato affrontato il tema della contendibilità dell'Emilia-Romagna messa in luce dai risultati elettorali. Altri si sono soffermati sul percorso di costruzione del Pd in vista del prossimo congresso, sia a livello nazionale che in regione; così come è stata sottolineata l'importanza di valorizzare quanto di positivo è stato fatto nel nostro territorio, attuando un politica più vicina ai problemi delle persone e capace di cogliere le sfide del futuro.

"Il Pd è già adesso un partito non lo sarà solo dopo le Primarie". Questo l'assunto di Vasco Errani, che con il suo intervento ha chiuso la fase di discussione dell'assemblea. "Siamo di fronte ad un'egemonia culturale della destra", queste le sue parole, "il Pd deve essere in grado di dare una risposta alla crisi di democrazia che c'è nel nostro Paese". Per il presidente dell'Emilia-Romagna il risultato elettorale è figlio della scarsa capacità del Pd di imporsi "come forza in grado di costruire uno scenario alternativo a quello del governo". Da qui nasce la necessità di mettere in campo un processo di innovazione basato sulla cooperazione sociale, capace di "rifondare l'unità del Paese", un progetto, sottolinea Errani, che già esiste in Emilia-Romagna. Per questo, propone il presidente regionale, "occorre sedimentare la nostra cultura politica attraverso luoghi di dibattito politico vero". Serve un partito con una identità e "l'identità del Pd va costruita". "Il mondo è cambiato - ha concluso - e noi dobbiamo presentarci ai cittadini come il partito che ha saputo cogliere queste trasformazioni".

Una valutazione condivisa anche da Salvatore Caronna che nelle conclusioni della Direzione parla di un "vento di paura e di angoscia rispetto ai mutamenti in atto, che le destre hanno saputo cavalcare", non solo in Italia. Anzi, analizzando con attenzione i dati delle elezioni, Caronna pone l'accento sulle pesanti sconfitte che i partiti di sinistra hanno ottenuto negli altri grandi Paesi dell'Unione, rilevando che "il Pd, in un contesto fortemente difensivo, ha saputo tenere". Ma questo, conclude il segretario regionale, "non è sufficiente", il Pd deve tornare a parlare con la società, aprendosi anche e soprattutto "ai ceti popolari", ovvero a chi sta pagando in maniera più pesante le ripercussioni della crisi.

Al termine dei lavori, la direzione ha approvato all'unanimità il regolamento per l'elezione del segretario e dell'assemblea regionale del Pd dell'Emilia Romagna e relativi emendamenti.


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