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Gli immigrati: risorse da valorizzare

16 gennaio 2009

Pubblicato in: Dichiarazioni

La presenza di cittadini stranieri è una risorsa da valorizzare e un elemento che arricchisce il territorio: guardare a questo fenomeno in maniera costruttiva e propositiva, anziché banalizzarlo attraverso politiche di generalizzata criminalizzazione, è il solo modo per conseguire una concreta e piena integrazione". Questo il commento di Roberto Reggi, Responsabile dell'area Immigrazione per il Partito Democratico Emilia-Romagna, nell'imminenza della "Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato", che ricorre domenica 18 gennaio.

Il riferimento non è solo al dibattito scaturito dalla proposta leghista di istituire una tassa sul permesso di soggiorno, che Reggi concorda nel definire "l'ennesima testimonianza di un atteggiamento discriminatorio e lesivo, tra l'altro, di un diritto fondamentale qual è quello alla cittadinanza", ma ai tanti aspetti controversi delle scelte governative in materia di immigrazione.

"Basti pensare alla recente approvazione in Senato del reato di clandestinità, tra gli emendamenti al disegno di legge sul pacchetto sicurezza, all'annunciata intensificazione dei controlli sui matrimoni misti, al tentativo di coinvolgere i medici nella denuncia degli immigrati irregolari. Senza dimenticare l'idea ghettizzante delle cosiddette classi ponte nelle scuole, la cui realizzazione minerebbe sul nascere le possibilità di incontro e conoscenza reciproca tra le culture. Provvedimenti di questo genere, inaccettabili anche se lasciati sulla carta, altro non sono che l'espressione di una politica miope e semplicistica, incapace di adeguarsi all'evoluzione della società contemporanea e arroccata sull'idea del capro espiatorio, della diversità da temere, da allontanare".

Al contrario, la nostra Regione, dove l'incidenza della popolazione straniera sul totale è superiore alla media italiana, raggiungendo quasi il 9% a fronte del 6% nazionale (un dato che, riferito alle scuole dell'obbligo, vede l'Emilia-Romagna al primo posto per numero di alunni di cittadinanza non italiana, con l'11,8% degli studenti nell'anno 2007-2008, sfiorando così una percentuale quasi doppia di quella nazionale) rappresenta un esempio positivo. Infatti, se la Giunta regionale applicasse il pensiero del Governo, cifre come queste dovrebbero comportare addirittura l'inasprimento delle normative nazionali. Fortunatamente, possiamo essere fieri delle politiche territoriali già attuate e di quelle in fase di approvazione, improntate a valori quali la dignità della persona e la solidarietà. Il Programma triennale per l'integrazione dei cittadini stranieri (ricordo che l'Emilia-Romagna è la prima Regione ad aver legiferato in materia), è, in questo senso, un documento di importanza fondamentale, che non solo affronta in maniera completa tutti gli aspetti di tutela sociale e mediazione culturale legati all'immigrazione, ma parte da un assunto irrinunciabile: la costruzione di relazioni positive, che favoriscano la parità di accesso ai servizi e il dialogo tra cittadini di nazionalità diversa.

I titolari di permesso di soggiorno di lunga durata nella nostra regione sono passati dai 41.228 del 2004 ai 100.393 del 2007: ciò è indice di stabilità sociale, ma è anche il risultato di un lavoro lungimirante e della capacità di cogliere le sfide del nostro tempo. I numeri ci dicono, del resto, che nel 2006 i lavoratori immigrati hanno prodotto ricchezza in misura pari all'11,3% al PIL dell'Emilia-Romagna e che i contributi previdenziali Inps derivanti da lavoratori dipendenti stranieri, nel 2007, hanno raggiunto un miliardo di euro, mentre l'erogazione delle pensioni non supera l'1% della spesa totale. A proposito di statistiche, elemento certo non opinabile, nelle nove province emiliano-romagnole il numero degli immigrati risulta inversamente proporzionale al tasso di disoccupazione, il che ci permette di sfatare il pregiudizio, gravoso e ingiustificato, di uno squilibrio concorrenziale tra occupazione italiana e straniera.

Il Partito Democratico sostiene con convinzione le politiche regionali sull'immigrazione individuando, in esse, l'impegno effettivo a contrastare la discriminazione e a fare, della multiculturalità, non una semplice vetrina, ma la base della società futura.

Siamo consapevoli del fatto che l'immigrazione ponga difficoltà reali da affrontare. Tuttavia, crediamo che proprio per questo occorrano risposte efficaci, razionali e motivate da una chiara volontà di integrazione; non è con la rimozione dei problemi, strada che il Governo sembra perseguire con insistenza, che si giunge alla loro soluzione. Il Partito Democratico è per una società aperta e coesa, come quella che l'Emilia-Romagna sta, da anni, costruendo, con attenzione e sensibilità. Auspichiamo che la Giornata mondiale del 18 gennaio sia occasione per riflettere su questi temi e ampliare gli orizzonti della politica nazionale, rammentando al Governo che un Paese civile non può identificare il valore e i diritti dei suoi cittadini con la loro provenienza geografica".


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roberto reggi |  immigrazione |  rifugiati |  stranieri |  migranti |  immigrati |  giornata mondiale del migrante e del rifugiato | 

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