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Lavoro: le proposte del PD

18 maggio 2010

Pubblicato in: Attualità

Allegati 1 - L'introduzione di Luigi Mariucci

Allegati: l'introduzione di Luigi Mariucci

Lavoro: le proposte del PD
. Questo il titolo del seminario che si è svolto venerdì 14 maggio scorso a Bologna, presso la sede regionale del PD (clicca qui per vedere le foto).

L'introduzione è toccata al professor Luigi Mariucci, responsabile lavoro del PD dell'Emilia-Romagna che ha esordito ricordando che il nostro Paese "attraversa una fase di emergenza straordinaria". E le ombre che calano dall'Europa non possono certo generare pensieri ottimistici: nonostante le dichiarazioni del governo la fine della crisi economica non è dietro l'angolo e la "situazione occupazionale continua ad aggravarsi" ha aggiunto.

Il PD sta lavorando per costruire un rapporto più stretto con il mondo del lavoro, basti pensare ai tanti circoli creati dal PD emiliano-romagnolo sui luoghi di lavoro. "Per noi - ha ribadito Mariucci . il lavoro è uno strumento determinante per la cittadinanza". Ma parlare al mondo del lavoro significa rapportarsi anche con il mondo dell'impresa. "Lavoratori e imprese sono soggetti tra i quali si inserisce una relazione di scambio", a patto però che si "costruisca un rapporto di cooperazione sulla base di una pari dignità".

L'idea della destra di uno smantellamento delle forme organizzative di collaborazione e delle tutele dei lavoratori non può passare. E non può essere un caso, ha ricordato il responsabile lavoro del PD ER, che il presidente Giorgio Napolitano abbia rimandato alle Camere il decreto sull'arbitrato di equità. Una norma "palesemente incostituzionale" che rende i lavoratori "subordinati agli interessi dell'impresa", propria di uno scenario che Mariucci non esita a definire "di fine ‘800".

Per tornare al titolo del seminario, le proposte del PD sono chiare: occorre una riforma organica dei meccanismi di reddito. E poi non si può non affrontare il tema del salario minimo legale, così come quello delle pensioni, senza dimenticare il lavoro autonomo e, naturalmente, quello precario.
Attorno a questi temi è proseguita la discussione che è stata conclusa dal responsabile economia del Partito Democratico, Stefano Fassina.

"Dobbiamo denunciare con maggiore forza la politica del lavoro del governo", ha esordito. In seconda battuta Fassina ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti coloro che sono interventi prima di lui "per una discussione franca e sincera che ha saputo indicare nella crescita la sola possibilità per uscire dalla crisi". La strada per ripartire si costruisce a partire da qui, ma per il responsabile economia del PD "non possiamo dimenticarci della necessaria ridistribuzione del reddito e dobbiamo rimettere al centro i diritti e la dignità dei lavoratori".

Oggi manca la sicurezza, ha denunciato, che è un presupposto fondamentale quando si parla dei temi del lavoro. La precarietà non può "costare meno del lavoro a tempo indeterminato", un caso unico in Europa che va contrastato, secondo Fassina, "eliminando la convenienza economica e sgonfiando, conseguentemente, il numero di tipologie contrattuali".

Ma la proposta del PD non si esaurisce qui. "Abbiamo tanti altri problemi da affrontare a cominciare dall'occupazione femminile". Per il responsabile lavoro PD infatti occorrono più servizi per la famiglia, servizi che oggi, quando ci sono, "sono asimmetrici" e non permettono "di rendere equilibrati i tempi di lavoro e quelli di vita".


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