Home |  PD ER  |  Trasparenza  |  Coordinamenti territoriali  |  PD Nazionale  |  Materiali  |  Articoli  |  Comunicati  |  Elezioni  |  Albo elettori  |  Contatti  |  Audielettori   |
Feed RSS 
Partito Democratico - Emilia-Romagna
  venerdi 29 marzo 2024 Partito Democratico Emilia-Romagna
|
"Dal welfare dell'Emilia-Romagna l'esempio dell'Italia pių giusta e avanzata che vogliamo"

19 febbraio 2010

Pubblicato in: Elezioni 2010

Allegati 1 - il documento sul welfare realizzato dal PD ER in vista della Conferenza prorgammatica del 20 febbraio
2 -
Manifesto dell'iniziativa

Questa la sintesi degli interventi dell'incontro "Benessere e coesione sociale: una Regione che costruisce futuro", organizzato dal Partito Democratico dell'Emilia-Romagna venerdì 19 febbraio a Faenza, come appuntamento di proposta, confronto e ascolto in vista della Conferenza programmatica regionale del 20 febbraio.

Teresa Marzocchi, componente del coordinamento del PD Emilia-Romagna
Anche sui temi del welfare, mentre il Governo è rimasto inerte, noi con il patto per attraversare la crisi abbiamo dato una risposta molto forte, soprattutto alle face più deboli. La destra continua a proporre un welfare minimalista, che riduce i diritti di cittadinanza e impoverisce il sistema sanitario. Per questo, puntando sulla idea di federalismo fiscale promossa da Vasco Errani, dovremo reperire le risorse necessarie per far marciare ancora insieme il benessere e la coesione. Il documento che presenteremo alla Conferenza programmatica chiede un ulteriore sforzo di innovazione per investire su tre priorità: gli anziani, i giovani e gli immigrati, con interventi che riguardino anche la sanità, la casa, il terzo settore, la partecipazione e le carceri, per fare alcuni esempi. Vogliamo costruire un welfare moderno, che non si limiti a riparare ma anche a promuovere nuove forme di tutela. L’idea di fondo è che la solidarietà è una parola che qui da noi non passerà mai di moda.

Cecile Kyenge, responsabile Immigrazione del PD Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna gli immigrati sono il 10% della popolazione e versano 880 milioni di euro di contributi al fisco. Partendo da questi dati, e riconoscendo che andrebbero modificate quelle leggi nazionali che limitano i loro diritti di cittadinanza, in regione chiediamo di continuare a investire con forza sulle politiche dell’integrazione. Nel nostro programma proponiamo il potenziamento dei corsi di lingua italiana per gli adulti, i nuovi arrivati e le donne, l’istituzione di progetti di mediazione culturali e per la gestione dei conflitti, e nuove e rafforzate azioni di contrasto al razzismo e alla xenofobia. Non solo: gli immigrati devono partecipare di più alla vita pubblica, e per questo occorre innanzitutto l’estensione del diritto di voto amministrativo.

Elio Ferri, vicesindaco e assessore al Welfare del Comune di Faenza
In Emilia-Romagna il welfare e il sociale non sono mai stati considerati un costo, ma un investimento. Per noi è chiaro che senza coesione sociale non può esistere benessere, se non quello di pochi, a scapito di quello delle comunità. La vicinanza alle persone e la solidarietà sono un valore fondante della nostra tradizione, e in questo momento di crisi occorre essere coraggiosi, non abbassando la qualità dei servizi pubblici, ma investendo ulteriormente su questi aspetti. La solidarietà e la coesione sociale devono essere i capisaldi di una nuova battaglia culturale che ci faccia tornare in tutto il Paese a parlare al cuore delle persone.

Giuliano Barigazzi, assessore alla Sanità, ai Servizi Sociali e al Volontariato della Provincia di Bologna
In Emilia-Romagna il welfare non è solo un sistema di servizi, ma una vera e propria cultura comunitaria. Non ci siamo limitati ad amministrare bene, abbiamo anche affermato un modello di coesione sociale che, con gli enti locali al centro, ha coinvolto tutta la società. La prossima sfida è andare oltre l’integrazione delle sole politiche sociali e sanitarie: la programmazione dovrà riguardare anche le politiche del lavoro, quelle urbanistiche e quelle della formazione. Un primo esempio di ciò, già realizzato, è stato il fondo per la non autosufficienza, una operazione imponente che ci ha permesso di ridistribuire durante la crisi 400 milioni di euro. La nostra carta di identità deve continuare a essere la volontà di ridurre le disuguaglianze: su questo valore dobbiamo impostare un grande progetto alternativo alla cultura della destra.

Giovanni Bissoni, assessore alle politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna
L’innovazione realizzata in questi anni è un patrimonio costruito e condiviso da tutta la società emiliano-romagnola. Si tratta di un grande risultato, e lo abbiamo ottenuto perché, come dice Vasco Errani, qui la politica fa il suo mestiere, proponendo idee e programmi e avendo il coraggio di innovare. Senza questo coraggio ad esempio, non avremo realizzato quella riorganizzazione degli ospedali che ci ha permesso di recuperare le risorse necessarie per costituire il fondo per la non autosufficienza e potenziare i servizi territoriali. Ora dobbiamo proseguire, puntando ad un’ulteriore integrazione che coinvolga anche le politiche urbanistiche e quelle fiscali, per il reperimento di nuove risorse funzionali a migliorare ancora di più il welfare. E se le parole d’ordine sulla sanità della sfidante di Vasco Errani sono libertà e assegni di cura, le ricordiamo che la prima è un diritto garantito da una riforma realizzata dal Ministro Rosy Bindi, mentre gli assegni sono stati inventati proprio qui, nel 1994, molto prima che in Lombardia. Soprattutto però le ricordiamo che l’assegno e la libertà di scelta non possono sostituire i servizi:chi lo pensa propone un passo indietro spaventoso, perché questi sono utili solo in un sistema ben più complesso, come il nostro, che mette al centro la continuità assistenziale delle persone. Il benessere e la coesione sociale sono i valori fondanti di una cultura che nei prossimi anni dovremo diffondere ulteriormente nell’intera società, non solo in Emilia-Romagna, mettendo tutta la nostra esperienza al servizio delle proposte del Partito Democratico.

Rosy Bindi, presidente dell’Assemblea del PD
Il sistema di welfare dell’Emilia-Romagna è la dimostrazione lampante che non è vero che la sanità l’assistenza pubblica non funzionano mai. Gli emiliano-romagnoli devono esserne orgogliosi, e il PD deve fare tesoro di questo per dimostrare che dove governiamo non produciamo ideologia, ma una buona politica che mette al centro le persone. Il nostro slogan elettorale parla di un’altra Italia da costruire: l’Emilia-Romagna è un ottimo esempio di quella che vorremmo, ed è da esempi come questo che dobbiamo partire per rivendicare una visione del mondo alternativa a quella della destra. Proprio sul welfare si misurano le differenze più marcate: mentre qui si afferma coi fatti che la coesione sociale è il motore del benessere, a livello nazionale si usano con eccessiva disinvoltura parole come libertà di scelta e quoziente familiare, ma nei fatti si riducono i fondi per l’assistenza, si azzerano quelli per la famiglia che avevamo creato, e si punta in sostanza a smentire una Costituzione che chiede allo Stato di spendere più per il figlio del povero che per quello del ricco. Noi invece crediamo fortemente nei valori della solidarietà e della giustizia sociale, e dobbiamo dirlo con forza, anche perché se diminuisce il benessere complessivo sarà pregiudicata anche la salute di milioni di italiani.
Ci aspetta una grande battaglia culturale, anche sui temi dell’ambiente, che è ugualmente fondamentale per il welfare, e sull’immigrazione, perché se non sapremo comunicare al Paese che stiamo diventando sempre più una società multietnica, e che dovremo imparare a confrontarci e dialogare tra persone di razze, colori e cultore diverse, continuerà a vincere il messaggio di paura della Lega.
Per fare tutto questo però occorre un ruolo forte e deciso della politica. Non è vero che la politica non serve. Non serve quella corrotta e che pensa solo ai propri interessi. Ma una politica che abbia il coraggio di affrontare le sfide e proporre innovazione, come quella promossa in Emilia-Romagna, è indispensabile per dare un futuro a questo Paese.
Località: Faenza (RA)

Cinema Sarti




La mappa - "Via Scaletta 10, Faenza ":


TAGS:
faenza |  rosy bindi |  welfare |  cecile kyenge |  giovanni bissoni  | 

Bookmark and Share





Ricerca nel sito
»

stefano bonaccini modena ambiente pd bologna emilia-romagna pd emilia-romagna
Visualizza la galleria completa »
 Partito Democratico dell' Emilia-Romagna - Via Cairoli, 7 - 40121 - Bologna - Tel 051 03 92 661 - Fax 051 03 92 660 - C.F. 91 290 380 376 - Privacy Policy 
Il sito web del PD Emilia-Romagna non utilizza cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie strettamente necessari per la navigazione delle pagine e di terze parti legati alla presenza dei "social plugin". Per saperne di più Accetto