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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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Operazione verità

7 maggio 2009

Pubblicato in: Elezioni 2009

In apertura dei lavori, svoltisi presso il Palazzo dei Congressi nella serata del 7 maggio, il Segretario del PD di Bologna Andrea De Maria ha sottolineato l’importanza del voto bolognese per l’intero scenario nazionale, auspicando una netta affermazione di Flavio Delbono, e del PD, per far sì che la città e il suo territorio continuino a distinguersi, così come avvenuto negli ultimi decenni, per la capacità di coniugare la ricchezza e lo sviluppo economico con un’alta coesione sociale. “Giorno dopo giorno vediamo crescere il consenso per il partito e il nostro candidato – ha concluso – ma occorrono sia una forte unione della nostra coalizione, sia tutto il sostegno e l’entusiasmo della nostra gente, per vincere e per farlo bene”.

Anche Salvatore Caronna, Segretario del PD E-R e candidato all’Europarlamento, ha sostenuto che una netta affermazione del PD resta l’unica speranza per riequilibrare i rapporti di forza con la destra, e dare speranza a quella parte di Italia che non si rassegna al presente, confidando in un futuro fatto di innovazione, coesione sociale e rispetto delle regole. L’Emilia-Romagna è parte fondamentale di questa Italia, ha proseguito, è al passo con le realtà più avanzate e civili dell’Europa e ha capito che la sua crescita dipende proprio da un maggiore peso dell’Europa. “Chi pensa che l’Europa non sia un fastidio quanto bensì un orizzonte, e chi non ha paura di una maggiore integrazione, così come non ne ebbe quando il governo di Prodi e del centro sinistra ci portò fortunatamente nella moneta unica – ha perciò proseguito – non può stare a guardare, né deve essere tentato dall’astensione o da altri tipi di scelte”. Queste infatti finirebbero “solo ed esclusivamente per favorire la destra”.

La Presidente della Provincia Beatrice Draghetti, candidata alla Presidenza anche in vista del prossimo mandato, ha quindi ammonito a non ragionare in termini di una vittoria elettorale meramente numerica. Occorrerà si affermarsi nettamente, ha dichiarato, ma visto che Berlusconi ha vinto soprattutto nella testa di milioni di italiani, sarà necessario mettere in campo un progetto di ricostruzione culturale e morale che ridia entusiasmo ed orizzonti al Paese. Ciò serve in particolare ai giovani, ha concluso, “perché non possiamo tollerare che i nostri figli siano privi di slanci e speranze nei confronti di una realtà che non brilla se non attraverso la luce ingannevole delle tv”.

Sul rapporto perverso tra finzione e realtà si è soffermato anche Flavio Delbono, candidato Sindaco del PD e del centro sinistra a Bologna. A livello locale, con la faida mediatica tra i due candidati della destra, e a livello nazionale, con Berlusconi diviso tra le immorali passerelle aquilane e le ultime vicende di gossip, sembra che la finzione e la chiacchiera prevalgano nettamente sulla realtà. Eppure quest’ultima esiste, ha spiegato Delbono, e a guardarla si scopre che la ricostruzione dell’Abruzzo, al di là delle vuote promesse, rischia di divenire eterna come quella del Belice. Così come che la tanto sbandierata riforma Gelmini non solo ridurrà la qualità dei servizi di istruzione, proprio mentre ovunque nel mondo si conta di uscire dalla crisi investendo sui saperi, ma non garantirà neanche i risparmi di cui tanto parla il Governo, perché, e Bologna e l’Emilia-Romagna sono un esempio lampante, il tempo pieno è da sempre generatore di benessere e sviluppo, tanto sociale quanto economico. “Per questo voglio parlare di un obiettivo reale e con parole semplici – ha affermato – impegnandomi con gli elettori per far sì che, unendo le forze e le intelligenze di tutta la città, si riesca a garantire ai bambini e alle famiglie bolognesi quel tempo pieno che il Governo Berlusconi sta loro sottraendo”.

E di una vera e propria operazione verità da compiere ha parlato infine anche Massimo D’Alema, sostenendo che queste elezioni rappresentano una straordinaria occasione per il PD di tornare tra le persone, e di affrontare con loro un presente avvelenato da troppa fiction. È fiction ad esempio la rimozione della crisi operata da Berlusconi, ha dichiarato, ed è questa la sua colpa principale, addirittura maggiore rispetto alla pur gravissima questione democratica. “Berlusconi dice di essere come Obama – ha attaccato il Senatore PD– ma siamo di nuovo alle favole, perché Obama tassa i ricchi per dare l’assistenza sanitaria a chi perde il lavoro, e investe il 5,8% del PIL per rilanciare l’economia USA, e quasi altrettanto fanno in Cina e in Germania, mentre in Italia siamo allo 0,2%”. È quindi dai numeri e dalle cose concrete che occorre ripartire per denunciare l’inganno di un Governo che, visto dall’esterno, si distingue per le volgari cronache di questi giorni, o per la barbara inciviltà di leggi venate di razzismo che finiranno per ingigantire, piuttosto che ridurre, i problemi di sicurezza e ordine sociale.

Nonostante l’anno difficile e travagliato alle spalle, il PD dovrà perciò ripartire da un rinnovato senso di prossimità con le persone, in particolar modo quelle che stanno pagando a caro prezzo il conto della crisi. “Negli ultimi tempi ci hanno sentito spesso lontani, anche fisicamente – ha esortato D’Alema – è ora che si torni a confrontarsi con i problemi reali di milioni di uomini e donne, anche promuovendo un partito più radicato e robusto, perché, e proprio l’America di oggi ce lo insegna, è anche attraverso cose che le nostre tradizioni conoscono bene, quale ad esempio l’organizzazione e la presenza capillare, che si costruiscono il consenso e la capacità di entrare in sintonia con la società”. È quindi vero, ha aggiunto, che dobbiamo costruire una nuova stagione: ce lo chiedono quella larga parte di Italia che non si rassegna a Berlusconi, e la stessa Europa, paradossalmente l’unica parte del mondo dove la cultura progressista non riesce e rispondere da protagonista a una crisi figlia dell’egemonia del capitalismo globale, e cioè del pensiero di destra”. Ma è anche vero, ha aggiunto D’Alema, che nuova stagione deve voler dire anche fare tesoro dei grandissimi risultati ottenuti dagli ultimi governi di centro sinistra, quali ad esempio l’entrata nell’euro e il federalismo. Se la principale missione del PD è e resta perciò la costruzione di una nuova classe dirigente, occorre che il senso di quanto di buono è stato fatto negli ultimi anni sia rivendicato con orgoglio e tramandato a quei giovani che hanno l’entusiasmo e le energie per proiettare il Paese oltre il berlusconismo, verso un futuro migliore.
Località: Bologna

Sala Europa, Palazzo dei Congressi




La mappa - "Piazza Costituzione, Bologna":


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