È ricordando a tutti la consapevolezza di essere di fronte ad una "tornata elettorale di altissimo valore per il Paese e per il Partito Democratico" che
Livia Zaccagnini introduce l'incontro con il segretario nazionale del PD
Dario Franceschini e i candidati al Parlamento Europeo
Salvatore Caronna e
Vittorio Prodi, in programma al
Circolo Arci Benassi di Bologna sabato 2 maggio.
E la parola passa subito al parlamentare uscente
Prodi, recordman di presenze nelle sedute a Strasurgo, il quale evidenzia la necessità di superare le politiche nazionali, per affrontare le
sfide economiche, sociali, ambientali che si delineano all'orizzonte. "La dimensione delle nostre azioni deve essere europea" prosegue, perché ragionare solamente all'interno dei nostri confini si traduce oggi in una perdita di sovranità. La strada è già stata tracciata, perché oggi molte delle norme decise dall'assise europea, hanno ricadute sulla vita quotidiana dei cittadini italiani, ma occorre ancora lavorare in questa direzione, per affrontare le crisi e i conflitti internazionali. Solo con "più Europa" conclude Vittorio Prodi "otterremo
più occupazione e più pace".
E anche
Salvatore Caronna, dal palco della sala polivalente del Circolo Benassi, propone l'Europa come la sede più adatta nella quale proiettare e valorizzare le esperienze maturate sul territorio. "Il periodo di cinque settimane che ci attende è breve" - evidenzia il segretario regionale - "ma i risultati del voto, specie di quello europeo, saranno duraturi". In palio ci sarà la rappresentanza di un'Italia diversa, che "non vuole rassegnarsi al declino sociale e morale in cui ci ha sprofondato la destra".
Un'Italia, questa,
ricca di competenze, di saperi e pronta ad accettare la sfida del rispetto delle regole, del riconoscimento, del merito e della coesione sociale. Di questa Italia, prosegue Caronna, l'Emilia-Romagna è un pezzo fondamentale: "la tradizione di questa terra ci ha permesso di stare al passo con le realtà più avanzate e sviluppate del mondo e questo patrimonio oggi non può essere risucchiato in una logica di malgoverno".
"
Non possiamo stare a guardare", ammonisce Caronna, perché non "batteremo i nostri avversari se gridiamo più forte" ma solo se sapremo essere radicalmente diversi dai modelli che oggi la destra propone". IL PD, conclude il candidato al Parlamento Europeo, deve essere coerente e "al servizio di un'Italia aperta all'Europa e al mondo", e per farlo occorrerà "discutere ma anche e sopratutto decidere".
Gli applausi che chiudono l'intervento da Caronna accompagnano sul palco il segretario nazionale del Pd
Dario Franceschini, reduce dal suo viaggio in treno che, nelle scorse settimane, lo ha portato in giro per l'Italia e l'Europa. E proprio "visitando tante piccole città ho trovato una grande energia positiva espressa da italiane e italiani ben diversi da quelli che ci propone la tv". All'Italia perfetta e imbellettata che ci viene mostrata, ne corrisponde infatti una reale, fatta di
fasce deboli, di
poveri. Ed è compito della politica, ammonisce con fermezza Franceschini, aiutare queste persone e non abbandonarle a loro stesse. Ma se "per il Governo la crisi è già passata", allora deve essere il PD a farsi avanti con azioni mirate a risolvere i problemi quotidiani degli italiani. Perché
perdita del lavoro, oggi, vuol dire disperazione e precarietà, "significa rimandare le scelte della vita per le nuove generazioni". Il PD ha proposto azioni "moralmente giuste", a favore delle donne, dei giovani, del sud e dei disoccupati, ma il Governo sembra ignorare la situazione in cui versa il Paese, attuando misure di segno opposto.
Non è più il tempo delle mezze misure, "un miliardario che vola con il suo jet privato cosa ne può sapere delle difficoltà e delle sofferenze dei cittadini?", si domanda Franceschini. E prosegue, "Berlusconi probabilmente va a dormire bene solo se ha un punto in più nei sondaggi, io dormo bene se so di essere riuscito a risolvere un problema quotidiano di un italiano".
La chiosa del segretario è però dedicata alle prossime elezioni e in particolare alle
Europee, con la rivendicazione di "avere inserito in lista solo persone che una volta elette lavoreranno là", perché quello è "lo scenario che può aiutarci a costruire un'Italia migliore da consegnare ai nostri figli".