"Un'inversione di tendenza? Speriamo sia sufficiente per fare i bilanci ed evitare un aumento della pressione fiscale". Lo ha affermato
Marco Macciantelli, sindaco di San Lazzaro di Savena e Responsabile Enti locali del PD Emilia-Romagna, commentando la manifestazione dell'Anci di questa mattina a Roma che ha visto la partecipazione di numerosi amministratori anche dalla nostra Regione.
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Si può sempre fare meglio - ha proseguito Macciantelli - ma
l'accordo Anci-Governo, almeno per il 2014, è un piccolo passo avanti. Veniamo da una situazione di anni di tagli e di incertezza allarmante, dove il problema non è solo la quantità delle risorse disponibili ma la ‘certezza' della loro disponibilità".
"Sul territorio c'è una grande esasperazione, una grande sofferenza. E' stato un anno orribile. Un continuo, confuso mettere e togliere, tra annunci e proclami, come quelli del centrodestra sull'Imu. Berlusconi prima ha preteso la cancellazione dell'Imu sulla prima casa poi se n'è andato all'opposizione".
Bisogna voltare pagina, imboccare una strada diversa. "
Basta tagli lineari - sostiene Macciantelli - e allentamento per 1 miliardo del patto di stabilità. Ci sono, ci devono essere, spazi finanziari ulteriori per i piccoli Comuni e, anche se non basta, per loro si deve arrivare ad azzerare il patto di stabilità. Il tributo per i servizi indivisibili, allo 0,8 per mille e i Comuni potranno valutare come modulare le detrazioni Tasi tra la prima e la seconda casa".
"Adesso - ha affermato ancora - bisogna correre per provare ad approvare i bilanci comunali entro il 28 febbraio. Manca appena un mese. Forse servirà un'ulteriore scadenza".
Infine, dall'ANCI - sottolinea Macciantelli - non sono emerse solo questioni economiche, ma anche istituzionali: dalla riforma del sistema locale al superamento delle Province, alle Unioni dei Comuni per le gestioni associate fino alle nuove Città metropolitane, secondo il percorso delineato nel disegno di legge passato alla Camera in attesa di approvazione definitiva del Senato". Tutti temi che - tra l'altro - hanno implicazioni non tanto e non solo sui "costi della politica" ma sulla qualità stessa delle democrazia.
A questo proposito è utile segnalare che in Emilia-Romagna si sono realizzati negli ultimi mesi 4 nuove fusioni di Comuni, che è in pieno svolgimento il processo associativo e di integrazione amministrativa dei Comuni nelle nuove Unioni, avviato con la Legge regionale 21/2012, e che l'Emilia-Romagna è tra le poche Regioni che - grazie al "patto regionale di stabilità" ha concretamente sostenuto i Comuni.