In questi giorni, da poco terminato il periodo delle iscrizioni, sono apparse sui giornali diverse notizie a dir poco preoccupanti circa la scelta di diversi istituti liceali di fare dei test d'ingresso per selezionare gli studenti migliori.
Tutti sanno che gli studenti vengono accolti nelle scuole ove hanno fatto richiesta in base agli organici e agli spazi disponibili, evitando al tempo stesso di compromettere l'offerta formativa delle scuole con istituti troppo numerosi. E' necessario a questo punto ricordare che stiamo parlando di scuole dell'obbligo e che le scuole superiori, al pari degli altri ordini di scuole, sono aperte a tutti:
pensare a test d'ingresso è una evidente violazione della nostra Costituzione. La scuola deve garantire a tutti, anche se privi di mezzi, di raggiungere i gradi più alti degli studi, al fine di garantire il pieno sviluppo della persona.
Il rischio è quello di aumentare il divario sociale, già molto forte ed evidente nelle scuole superiori. Questa è sicuramente la conseguenza dei continui tagli alla scuola pubblica, tanto agli organici, quanto ai fondi necessari per l'edilizia scolastica. Serve dunque una buona politica che garantisca il diritto allo studio al fine di recuperare quella funzione della scuola come ascensore sociale che oggi ha completamente perso, se è vero che oggi solo il 10% dei giovani italiani con il padre non diplomato riesce a laurearsi.
Dobbiamo dare ai nostri ragazzi una scuola migliore, rivendicando con forza la pari dignitrà di tutte le scuole, dai licei ai professionali e migliorando le nostre politiche di orientamento, affinchè ogni studente, non con un test, ma con una analisi attenta delle sue capacità ed attitudini possa individuare la scuola migliore per valorizzare al meglio il proprio talento e la propria intelligenza.
Siamo dunque profondamente contrari ad una scuola che diventi luogo di esclusione, con una selezione inziale, senza dare a tutti la possibilità di sviluppare potenzialità e competenze. La scuola è un bene comune e l'istruzione rappresenta l'investimento più prezioso per combattere le disuguaglianze, assicurare dignità del lavoro, dare prospettiva allo sviluppo e garantire la democrazia.
