Marco Monari, Presidente del Gruppo PD in Regione, ha partecipato in rappresentanza dell'Assemblea Legislativa e della Giunta dell'Emilia Romagna al viaggio organizzato in questi giorni dall'Aned (Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) ad Auschwitz e Birkenau.
Le visite, accompagnate da testimoni di quegli anni e da storici, sono servite per far conoscere agli studenti delle scuole bolognesi le atrocità della Seconda Guerra Mondiale e per riflettere assieme sul significato e l'importanza di mantenere viva la memoria dell'Olocausto.
«Oggi il concetto di memoria è in grave difficoltà. Viviamo in un universo sempre più veloce, connesso, dove il "qui e ora" è l'unica cosa che conta. La stessa memoria digitale è per definizione azzerabile con un clic. Si può cancellare tutto e ripartire come se nulla fosse accaduto, quello che è stato è stato ma non possiamo farcene carico. Eppure, tutti nella vita abbiamo sperimentato il guaio di aver cancellato almeno un file a cui tenevamo molto, che non abbiamo mai più potuto ritrovare - ha detto Monari in visita ai campi di concentramento - Qui ad Auschwitz dall'Italia, dal "campo poliziesco di Fossoli" a Carpi vicino a Modena, nella nostra regione, sono deportati 3.500 ebrei italiani, tra questi molte donne, molte di loro con i bambini».
«Per le donne il trattamento era simile a quello degli uomini: spogliate dei propri abiti "ultimo ricordo di casa", se giudicate sane venivano utilizzate per lavori pesantissimi nel campo e nelle industrie fino a quando il lavoro duro svolto in condizioni di sottoalimentazione, la paura, le terribili condizioni igieniche provocavano un rapido indebolimento psicofisico che in molti casi ne determinava l'eliminazione per essere sostituite da nuovi e continui arrivi di prigioniere - ha proseguito il Presidente del Gruppo PD - Ecco perché abbiamo il dovere di ascoltare e mettere in pratica il messaggio di solidarietà che è arrivato fino a noi da questo luogo di dolore e di abominio. Una solidarietà come quella raccontata nelle parole di Giuliana Tedeschi, "come una maglia con tutti i punti intrecciati", che aiuti l'Italia a uscire più forte da questo momento di crisi materiale e morale» ha concluso Monari.