"La proposta di riordino delle province approvata dal Cal dell'Emilia-Romagna e' convincente. Oltre all'istituzione, finalmente, della citta' metropolitana di Bologna, si dimezza il numero degli attuali enti, che peraltro diventeranno di secondo grado. L'obiettivo sara' aumentare efficienza e ridurre burocrazia. La definizione dei confini a cui si e' giunti oggi (Parma/Piacenza; Modena/Reggio; Bologna citta' metropolitana; Ferrara; Romagna) e' quella che ha oggi il massimo di condivisione, ma che non preclude per il futuro ulteriori ridefinizioni".
"Se tra poche settimane i cittadini dei cinque comuni della Valsamoggia si esprimeranno, col referendum, a favore del progetto di fusione, questa potrebbe diventare esperienza che ne innesca altre, nei territori dell'Emilia-Romagna, ma penso anche in altre parti del Paese. Sarebbe la concreta dimostrazione che si possono fondere comuni tra loro, attraverso il consenso delle comunita' locali. L'obiettivo peraltro e' molto semplice: aumentare efficienza, ridurre burocrazia, risparmiare sui costi della politica, utilizzare forti incentivi che la regione mette a disposizione, proprio per favorire le fusioni volontarie. Mi auguro che le forze politiche comprendano tutte il valore di questa sfida".