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Partito Democratico - Emilia-Romagna
  venerdi 19 aprile 2024 Partito Democratico Emilia-Romagna
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Il Partito del territorio, del lavoro, dei cittadini

18 ottobre 2008

Pubblicato in: Iniziative pubbliche

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Un Pier Luigi Bersani a tutto campo: serio e pragmatico, in grado di arrivare con poche parole al nocciolo della questione, ma anche sottile ed ironico, capace di strappare più di un sorriso - e molti applausi - alla platea della Conferenza sul Lavoro del Partito Democratico dell'Emilia-Romagna, svoltasi a Bologna in via Rivani, sabato 18 ottobre.

Il ministro ombra all'Economia e alle Finanze sale sul palco per tirare le somme dopo una giornata di confronto "costruttivo e mai banale", e pone da subito al centro del suo ragionamento la crisi finanziaria, inquadrando la situazione con una citazione del sociologo Ulrich Bech, secondo il quale "in fatto di pericolo nessuno è esperto, nemmeno gli esperti". Bersani riflette infatti sulla straordinaria gravità del momento e sulla inevitabilità che Stati e Governi cerchino di valutare gli strumenti che mettono in campo, "proprio perché - prosegue - non esiste una ricetta per risolvere questo tipo di crisi". Ciò è dovuto al fatto che "siamo di fronte al venir meno di un procedimento finanziario basato sul debito", un meccanismo che ha sostenuto in questi anni "l'impalcatura del capitalismo" statunitense. La contraddizione più marcata e più grave, secondo Bersani, è stata quella di aver pensato che "la finanza potesse da sola sostituire dispositivi di politica dei redditi, di politica del welfare", passando sempre attraverso sistemi (società e istituti di credito) "che garantivano miglioramenti economici e sociali, che di fatto erano, e si sono rivelati, del tutto virtuali".
Ma la crisi innescatasi negli Stati Uniti ha avuto pesanti ricadute anche sulle economie europee: "siamo ad un passaggio storico" ribadisce dal palco il ministro ombra del PD. "Le teorie sbandierate dal centro destra si sono rivelate sbagliate", così come "le previsioni di Tremonti su un Paese solido, erano del tutto prive di fondamento" ma solo ora ce ne stiamo rendendo conto.  E adesso "è inutile appellarsi all'Europa", quando "fino a ieri l'hanno azzoppata", "si pensi - ricorda Bersani - alla vigilanza europea sul sistema bancario proposta da Padoa-Schioppa e bocciata dal cento destra e dagli euroscettici", un provvedimento, questo, che avrebbe contribuito a rendere più facile prevedere una crisi di queste proporzioni.

Ma guardando il desolato e desolante scenario in cui troviamo ora, cosa possiamo aspettarci dal futuro? È Bersani stesso a porre la domanda, e la risposta non può che essere tornare ai "temi fondamentali per la vita dei cittadini", ovvero lavoro, welfare, redistribuzione delle risorse e valorizzazione del territorio. "La finanza avrà sempre un ruolo importante per lo sviluppo economico della nostra società", assicura, ma andranno tutelati maggiormente i cittadini. E lo Stato dovrà fare la sua parte, "con politiche universalistiche su temi come la sanità, i diritti e l'istruzione" e "bisognerà farlo in fretta". Questo perché - prosegue l'on. Bersani, oggi è andato in crisi un aspetto, quello economico, della globalizzazione, la quale tuttavia va avanti, "ci sono nuovi equilibri, nuovi scenari di competitività basati sulla qualità e sull'organizzazione del lavoro".
E con un misto di realismo e ironia, Pier Luigi Bersani prende in esame alcune delle disastrose azioni portate avanti dal centro destra: "un governo incapace di parlare ai cittadini dell'economia reale", ovvero "delle famiglie, della piccola impresa, del lavoro", quando invece "oggi Robin sta restituendo la tax... alle banche!". Per questo il PD sta mettendo in campo proposte e iniziative concrete contro un governo che "fa solo propaganda, trincerandosi dietro atteggiamenti teorici e astratti". Si pensi al caso della scuola, descritto dal ministro ombra del PD, "una vera e propria pera ideologica" come si fa infatti, si domanda Bersani, a "raddoppiare il tempo pieno dimezzando gli insegnanti?". L'auspicio è quello che l'effetto finisca presto e che da Palazzo Chigi "si prenda atto della realtà".

Una realtà che dovrà essere il timone di questa fase del PD. L'analisi di Bersani si conclude proprio su questo tema, sulla necessità, cioè, di rendersi conto di aver superato la fase di "costituzione del partito nuovo" e di essere in quella della sua "costruzione". Una fase che dovrà partire dal territorio, "garantendo servizi welfare e istituzioni di alto livello". Ma per recuperare un rapporto forte con i cittadini, il PD non potrà che insistere sulla difesa dei diritti civili e su una diversa e migliore organizzazione del lavoro, "dove ci sia spazio per la flessibilità, ma dove venga superato l'odioso dualismo di oggi fra precarietà e posto fisso". Il peso del lavoro sul vissuto delle persone è infatti "ancora più pesante di un tempo", sostiene Bersani, e "quella che una volta si chiamava alienazione oggi è diventata incertezza" e impossibilità di guardare serenamente al futuro. Le legittime domande degli italiani sono dunque molte, ma "il PD - conclude Bersani - sarà in grado di operare una sintesi e di riassumerle proponendo una risposta che sia concreta e reale". 
 





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pier lugi bersani |  conferenza tematica sul lavoro |  lavoro | 

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