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Diritto allo studio universitario, aperto bando 2012-2013. Casadei: “In Emilia-Romagna più di 67 milioni di euro in borse di studio

7 agosto 2012

Pubblicato in: Dichiarazioni

Alloggi, borse di studio, contributi per la ristorazione e per esperienze di studio all'estero, prestiti e servizi per persone con disabilità. Si è aperto il bando di Er.Go, l'Azienda regionale per il Diritto agli studi superiori, per l'assegnazione di servizi e benefici agli studenti universitari dell'Emilia-Romagna per l'anno accademico 2012/2013. A comunicarlo, Thomas Casadei, consigliere capogruppo PD in Commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, turismo, sport.

Le borse di studio, che saranno assegnate sulla base delle condizioni economiche dello studente e della condizione di pendolare, fuori sede o in sede, hanno un valore che varia da un minimo di 1.402 euro ad un massimo di 5.073 euro.

"Lo scorso anno accademico sono stati soddisfatti a livello regionale 17.505 studenti, per una spesa di oltre 67 milioni di euro - commenta Casadei -. Di fatto tutti gli studenti risultati idonei alla borsa di studio hanno ricevuto un contributo in denaro".

Di questi 67 milioni e 582 mila euro distribuiti nell'anno accademico 2011/2012 a livello regionale, a Bologna e in Romagna sono state assegnate 10.939 borse di studio per un totale di 40 milioni e 670 mila euro (nel dettaglio: 30.807.092 euro a Bologna per 7.902 studenti; 1.823.979 euro a Cesena per 605 borse di studio; 3.681.159 euro a Forlì per 1.017 universitari; 1.186.365 a Ravenna per 442 ragazze e ragazzi; 3.171.858 a Rimini per un totale di 973 borse assegnate); a Ferrara le borse di studio sono state 1.636 per un totale di 6.441.634 euro; a Modena e Reggio Emilia gli studenti idonei sono stati 2.038, per una spesa totale di 7.750.724 euro (a Modena le borse sono state 1.412 e la spesa è stata di 5.530.716, mentre a Reggio Emilia le borse assegnate sono state 626, con una spesa complessiva di 2.220.007 euro); a Parma, infine, gli universitari che hanno usufruito di una borse di studio sono stati 2.892, con una spesa di 12.719.711.

Alle borse di studio si affiancano altri contributi. A partire dai prestiti fiduciari, una forma di finanziamento a condizioni agevolate e senza bisogno di garanzie che possono arrivare ad un importo massimo di 23 mila euro. Poi vi sono gli assegni formativi per favorire l'accesso e la frequenza a Master, corsi di Alta Formazione e specializzazione all'estero, compresi tra 2 mila e 4 mila euro; i contributi per percorsi accademico-formativi connessi ad obiettivi di sviluppo regionale, con un valore massimo di 2 mila euro; gli interventi straordinari, del valore massimo di 2 mila euro, per studenti in situazione di particolare difficoltà e i contributi per la mobilità internazionale, con un budget totale di 200 mila euro.

Infine, gli oltre 3 mila posti disponibili nelle Residenze universitarie della nostra regione.

"Gli alloggi sono prioritariamente destinati agli studenti in graduatoria, quindi in possesso dei requisiti economici e di merito previsti dal bando di concorso - spiega il consigliere regionale -. I posti temporaneamente liberi sono disponibili per una platea più vasta di utenti, a condizione che abbiano rapporti con le Università e gli altri istituti formativi presenti nel territorio, ad esempio professori, ricercatori o studenti stranieri che partecipano a progetti di mobilità".

Questi posti sono prenotabili nel borsino on-line dove è possibile visualizzare le soluzioni abitative, effettuare la prenotazione e il pagamento per il periodo di soggiorno prescelto. "E' un servizio collaudato e che riscontra un discreto successo - riprende Casadei - soprattutto tra gli studenti stranieri che vengono nella nostra regione per periodi brevi di studio e ricerca, non coincidenti con l'intero anno accademico. Nell'anno 2011 le ospitalità temporanee hanno interessato 744 utenti".

Per l'anno accademico 2012/2013, il quadro degli alloggi è distribuito nei vari poli: a Bologna 1465 posti letto; a Cesena 22; a Forlì 120; a Rimini 90; a Ferrara 313; a Modena 462; a Reggio Emilia 115 e 618 a Parma.

A Modena si registra un incremento di 109 posti letto grazie al completamento dei lavori di ristrutturazione della Residenza San Filippo Neri e all'ampliamento della Residenza Allegretti. "Quest'ultimo intervento costituisce per altro un importante esempio di razionalizzazione degli spazi pubblici, poiché le nuove disponibilità abitative si creano grazie ad una contrazione degli spazi adibiti ad uffici" osserva Casadei.

A Ferrara ci sarà la disponibilità della nuova Residenza Santa Lucia, perché l'Università ha ultimato i lavori di ristrutturazione di un immobile di grande prestigio e di grande valore storico per la città. La Residenza ha una capienza di 123 posti che, purtroppo, nell'immediato non potranno essere compiutamente utilizzati per ospitare parte degli uffici dell'Università di Ferrara e gli uffici dell'Azienda a causa dell'inagibilità delle strutture in cui erano ubicati prima del sisma del 20 e 29 maggio.

Gli eventi sismici hanno causato altre situazioni di inagibilità sempre a Ferrara, in particolare nelle Residenze D'Arezzo, Mortara e Giovecca: gli studenti sono stati trasferiti in altre strutture già dal 20 maggio, per garantire migliori condizioni di sicurezza. Anche la mensa è stata temporaneamente chiusa e l'Azienda ha effettuato i lavori di ripristino con estrema urgenza, per consentire la riapertura di un importante servizio per la popolazione universitaria ferrarese.

Infine, come aiuto concreto per gli studenti già destinatari dei servizi dell'Azienda dell'Università di Ferrara e dell'Università di Modena e Reggio Emilia, si prevede lo slittamento al 20 settembre della scadenza del 10 agosto per maturare i crediti necessari per rimanere all'interno del sistema dei servizi.

Novità di quest'anno, lo Sportello unico on-line per gli studenti internazionali: un punto di accoglienza, orientamento e informazioni per le ragazze e i ragazzi stranieri che decidono di cominciare o continuare la loro formazione universitaria in Emilia-Romagna.

"Questi contributi, riservati a studentesse e studenti meritevoli e con un reddito familiare basso - conclude Casadei - sono uno strumento utilissimo per realizzare la piena applicazione del diritto allo studio, fondamento di una società realmente democratica".



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