Ha fatto bene la Regione Emilia Romagna a fare ricorso contro la costituzione di istituti comprensivi di mille alunni, con deroghe per le zone montane e le isole, prevista nel luglio scorso dalla manovra economica del governo Berlusconi, ormai agonizzante. Risale infatti a qualche giorno fa la notizia che la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso fatto dalla nostra Regione contro il dimensionamento previsto dai ministri Tremonti-Gelmini, ribadendo la competenza della regione sulla programmazione dell'offerta formativa e sul dimensionamento della rete scolastica.
La Regione, nella persona dell'assessore Patrizio Bianchi, ha infatti dimostrato lungimiranza nella scelta del ricorso, azione alla quale ha però affiancato propri indirizzi di programmazione regionale. La Regione infatti ha fatto da tempo proprio il tema degli istituti comprensivi e negli indirizzi regionali ne ha ribadito l'importanza e previsto la diffusione, ritenendolo da sempre un modello verticale particolarmente efficace in relazione ad alcuni aspetti fondamentali per la qualità dell'offerta, quali la continuità didattica, l'integrazione fra professionalità dei docenti di diversi gradi, nonchè la realizzazione di economie di scala nell'impiego delle risorse umane, finanziarie e strutturali.
Al fine di rendere più agevole il lavoro delle amministrazioni comunali, la Regione ha definito un proprio dimensionamento regionale, più flessibile, che ha permesso di progettare istituti comprensivi in linea con la normativa regionale e non con i parametri nazionali. Gli istituti comprensivi infatti che partiranno in regione nel prossimo settembre avranno dimensioni che vanno dagli 800 ai 1.200 bambini, con rarissime eccezioni.
In tutti i territori si è lavorato con impegno e serietà, guardando prima di tutto alla tutela dei bambini e dell'offerta formativa e non usando il parametro numerico come unica caratteristica che i nostri istituti devono avere. La programmazione deliberata dalla regione risponde dunque alla convinzione dell'istituto comprensivo come scelta strategica per la qualità della nostra offerta formativa, costituito in base a criteri di efficienza territoriale: si inizierà il prossimo settembre e la programmazione sarà completata nell'arco di un triennio. Crediamo sia dunque giusto e sensato procedere nella direzione già individuata, senza alcun ripensamento, ma con la certezza di aver lavorato bene e di aver fatto le scelte giuste per il futuro dei nostri ragazzi.