Questa la dichiarazione di Ilenia Malavasi, responsabile Scuola del PD dell'Emilia-Romagna:In Emilia Romagna l'attenzione costante ai diritti dei più piccoli e alle esigenze delle famiglie ha consentito, in oltre quarantanni di storia e di passione educativa, di consolidare, qualificare e incrementare continuamente il notevole patrimonio di servizi per la prima infanzia.
Il recente monitoraggio effettuato dalla Regione Emilia Romagna evidenzia la presenza in regione di oltre 1.200 servizi educativi, per una copertura pari al 31,6% dei bambini in età residenti nel territorio regionale. Oggi, nonostante la crisi economica e i tagli continui, la nostra regione ha il tasso più alto di copertura di servizi per la prima infanzia. Il 63% dei servizi educativi per la prima infanzia sono pubblici, il 37% privato. La tipologia più tradizionale, quella del nido, copre da sola il 78% del totale dei servizi educativi e il 92% dei posti totali. Questi servizi sono presenti nel 79% dei comuni emiliano-romagnoli, che detengono il 97% della popolazione totale 0-2.
Tutto questo è stato possibile grazie alla realizzazione di un sistema integrato di servizi, quale elemento fondamentale delle nostre politiche, che ha consentito ai nidi di essere contemporaneamente servizi sociali ed educativi, capaci di assolvere agli impegni di cura e di servizio delle famiglie ed al tempo stesso luogo di sviluppo, conoscenza e arricchimento della persona.
Oggi la cultura dei servizi educativi è una risorsa preziosa per i bambini e per le loro famiglie e rappresenta un valore per le nostre comunità, tanto che l'accesso ai servizi per la prima infanzia è percepito come un vero e proprio diritto, di cittadinanza e di welfare, la cui negazione è considerato un fattore di riduzione delle opportunità delle famiglie e degli bambini stessi.
A distanza di 12 anni dalla legge 1/2000, che ha garantito la nascita e la tenuta di un sistema pubblico-privato, abbiamo bisogno di considerare le nuove esigenze delle famiglie, a fronte di una evoluzione della vita familiare e della composizione sociale, per costruire risposte adeguate, mantendo il sistema di eccellenza che abbiamo ottenuto in lunghi anni di lavoro.
La sfida che abbiamo infatti davanti è quella di continuare a erogare un servizio educativo "universale", aggiornando il sistema e garantendo qualità, flessibilità e sostenibilità.
E' per tutti questi motivi che apprezziamo e sosteniamo il lavoro che l'assessore Marzocchi sta facendo in regione Emilia Romagna, dove martedì 19 giugno, è stata approvata la nuova legge sui nidi, che integra e modifica quella precedente.
La nuova legge, infatti, risponde a tre esigenze che riteniamo fondamentali: mantenere ed implementare la qualità dei servizi, garantire la sostenibilità del sistema in un periodo di scarsissime risorse economiche, rendendere più flessibile il sistema per meglio rispondere alle nuove richieste delle famiglie di conciliazione del tempo di vita e di lavoro e perseguire la semplificazione dei percorsi autorizzativi.
Un nuovo "sistema infanzia" dunque che ricomprende al suo interno servizi educativi ed servizi ricreativi e di conciliazione. Tutti i servizi educativi (nidi, comprensivi di micronidi e sezioni primavera, servizi domiciliari, servizi integrativi e i servizi sperimentali), anche se gestiti da privati, saranno soggetti ad autorizzazione al funzionamento, con titoli di studio omogenei per poter operare in ognuna delle tipologie previste. Nella legge viene inoltre ribadito il ruolo strategico del coordinamento pedagogico che ha permesso negli anni di elevare la qualità complessiva di tutto il sistema.
Adesso bisogna lavorare sulla direttiva, che dovrà dare applicazione alla nuova legge, consapevoli che dovremo operare per semplificare i requisiti strutturali, organizzativi e numerici. Abbiamo bisogno di coraggio, per darci nuove regole che permettano ancora oggi di poterci vantare di un sistema d'eccellenza che ha permesso di includere tutti e di garantire pari opportunità di crescita.
