Home |  PD ER  |  Trasparenza  |  Coordinamenti territoriali  |  PD Nazionale  |  Materiali  |  Articoli  |  Comunicati  |  Elezioni  |  Albo elettori  |  Contatti  |  Audielettori   |
Feed RSS 
Partito Democratico - Emilia-Romagna
  giovedi 25 aprile 2024 Partito Democratico Emilia-Romagna
|
Mariucci:"Sulla sicurezza non si tratta"

6 giugno 2012

Pubblicato in: Emergenza terremoto

L’azienda che chiede ai propri dipendenti di firmare una cosiddetta «liberatoria» al fine di sottrarsi ad ogni responsabilità penale e civile in caso di nuovi sismi compie certamente un atto ignobile. Con una aggravante: quell’atto oltre che indecente è per di più inutile, perché in nessun modo un lavoratore può disporre della sua
vita e della sua sicurezza. Sarebbe come se a un dipendente si chiedesse la disponibilità ad utilizzare sostanze palesemente nocive, come l’amianto. La sicurezza del lavoro non è ovviamente disponibile con atti negoziali privati.

Pare tuttavia che questo sia accaduto in alcune aziende delle zone colpite dal terremoto in Emilia Romagna. Non c’è ragione di dubitarne, perché la denuncia viene da una persona seria, componente della segreteria regionale
della Cgil. C’è da domandarsi come si sia potuti arrivare a un atto così palesementeinsensato. Sono le aziende che vogliono imporre ai dipendenti la ripresa a tutti i costi del lavoro, o sono gli stessi lavoratori che sono
ansiosi di tornare a lavorare, di riprendere la vita normale? Tornare alla normalità, riprendere il lavoro, ricostruire anzitutto le aziende e le attività produttive sono impulsi giusti, sacrosanti.

È evidente infatti che in quel cuore produttivo emiliano ad altissima qualità, investito dal sisma, la priorità assoluta consiste nel fare ripartire il lavoro. È strano come nelle catastrofi si veda meglio ciò che fonda il tessuto
connettivo di una società: il lavoro, anzitutto, la capacità di guadagnarsi da vivere lavorando, poiché il lavoro è lo strumento principale della integrazione sociale, del senso di sé come individuo legato ad una collettività. Tuttavia tra questa esigenza primaria (il lavoro) e l’altra (la sicurezza del lavoro) talora si aprono contraddizioni drammatiche. Di questo è carica la storia dell’industrialismo, dai suoi albori ai nostri giorni.

Basti pensare a cosa succede a Taranto, attorno all’Ilva: metà popolazione vuole la chiusura dello stabilimento
inquinante, l’altra metà lo difende essendo la sua esistenza condizione di vita. Perciò le indecenti quanto inutili «liberatorie» costituiscono certo un grave incidente, da rimuovere subito, che non fa giustizia al sentimento di solidarietà che prevale in quelle situazioni e che sarà la forza vera della rinascita, ma ci raccontano anche qualcosa di più profondo. Ci dicono quanto sia difficile mettere in equilibrio i diritti delle persone che lavorano
e le esigenze materiali, del mercato, della competitività, del produttivismo. Fantasticare di scenari alternativi (dalle teorie della decrescita a quelle sui modelli alternativi di sviluppo) è facile. Tutt’altra cosa è agire nel concreto, qui e oggi.

Il terremoto dell’Emilia costituisce quindi uno straordinario paradigma della complessiva vicenda dell’Italia di oggi. Si tratta di far fronte alla emergenza, di rassicurare le popolazioni, di assisterle, di favorire la loro voglia di ricostruzione. Ma al tempo stesso di fare intendere che qualcosa, nella struttura del mondo in cui viviamo, non va. Non può essere che siano le dinamiche del mercato a dettare le leggi. Che la politica sia intesa solo come esecutrice di questi leggi oppure come terreno di scorribanda per demagoghi e avventurieri. Il lavoro serio e lungo per la rinascita di quel cuore produttivo dell’Emilia-Romagna distrutto dal terremoto costituirà la prova più vera di cosa significano la buona politica e la buona amministrazione, molto di più di ogni di ogni vano discorso sulla riforma, in astratto, della politica.


TAGS:
luigi mariucci |  lavoro |  riforma lavoro |  emergenza terremoto  | 

Bookmark and Share



Ricerca nel sito
»

emilia-romagna pd pd emilia-romagna stefano bonaccini modena bologna ambiente
Visualizza la galleria completa »
 Partito Democratico dell' Emilia-Romagna - Via Cairoli, 7 - 40121 - Bologna - Tel 051 03 92 661 - Fax 051 03 92 660 - C.F. 91 290 380 376 - Privacy Policy 
Il sito web del PD Emilia-Romagna non utilizza cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie strettamente necessari per la navigazione delle pagine e di terze parti legati alla presenza dei "social plugin". Per saperne di più Accetto