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Partecipazione. La Giunta approva il programma regionale

3 maggio 2012

Pubblicato in: Regione Emilia-Romagna

Cittadini più informati e coinvolti nelle decisioni che hanno ricadute nella vita dei Comuni e delle comunità locali. La Giunta regionale ha approvato un progetto di legge, che ora sarà discusso dall'Assemblea legislativa, che disciplina l'insieme delle linee guida che compongono il "Programma regionale per la partecipazione" e fa il punto sulle esperienze realizzate e in essere.

Forte dei risultati degli anni scorsi la Regione dà attuazione alla legge regionale in materia con l'obiettivo di rendere i cittadini dell'Emilia-Romagna più protagonisti nelle scelte degli enti locali, rafforzando il coinvolgimento delle singole persone e dei gruppi di cittadini in specifici e delicati momenti e temi: dai progetti sulla mobilità sostenibile alle scelte relative alla riqualificazione urbana, dai temi ambientali alle nuove infrastrutture.

"Si tratta di un metodo di lavoro ispirato alle migliori esperienze europee - sottolinea Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio della Giunta regionale -: meglio discutere chiaramente e diffusamente prima di iniziare la realizzazione di un'opera o un cambiamento nell'organizzazione di una realtà, piuttosto che trovarsi poi a fronteggiare problemi e malumori successivi. L'esperienza di questi anni, ispirata alla filosofia del dialogo, fa ben sperare".

Le novità
La Regione, dando seguito a quanto auspicato anche dalle forze politiche presenti in Assemblea al momento dell'approvazione dello scorso bilancio a fine 2011, sosterrà con 200 mila euro le proposte e attività di partecipazione degli enti locali e, soprattutto, metterà a disposizione le proprie competente e il proprio lavoro per sostenerne i progetti.

La partecipazione in Emilia-Romagna
I processi partecipativi in Emilia-Romagna sono stati oltre 260 dal 1998 al 2011. I dati sono monitorati dall'Osservatorio regionale sulla partecipazione, progetto unico nel panorama italiano e promosso dalla Giunta regionale (http://osservatoriopartecipazionerer.ervet.it/).

L'indagine sui processi partecipativi, svolti dal 2009 al 2011, evidenzia anche che il 55% delle esperienze scaturisce su base volontaria, cioè su impulso degli stessi enti locali promotori che hanno raccolto e dato vita ad una esigenza diffusa di coinvolgimento dal basso alle politiche pubbliche, mentre soltanto il 10% dei processi partecipativi si svolge in quanto previsto da norme di legge.

Nel 96% dei processi partecipativi considerati si tratta di esperienze sorte in assenza di conflitto e allo scopo di coinvolgere i cittadini in modo attivo nella valutazione di temi specifici. Quella comunale è la dimensione ideale per i processi partecipativi: nel 73% dei casi, infatti, l'esperienza dice che si è trattato di iniziative svolte dai Comuni (nel 22% dei casi a Bologna, 16% a Reggio Emilia, 14% a Modena, 9% Ferrara, 8% Ravenna, 8% Parma, 5% Forlì-Cesena, 4% Parma).

Quanto alla tipologia dei progetti oggetto della partecipazione, nel 30 % dei casi si tratta di progetti di riqualificazione e progettazione/pianificazione urbana; uguale frequenza hanno le esperienze in ambito sociale (programmazione del welfare, educazione e promozione della cittadinanza attiva) mentre il 20% dei casi riguarda le tematiche ambientali; per quanto riguarda gli altri progetti, si tratta di esperienze di bilanci partecipati, infrastrutture tecnologiche o e-government.

Alcune delle esperienze più significative
A Reggio Emilia i cittadini sono stati protagonisti nel piano di rigenerazione urbana del Parco del Rodano, segnalando le esigenze principali legate, per esempio, ai temi dell'integrazione con altri spazi e dei mezzi di trasporto. Sulla stessa linea anche il progetto di riqualificazione del Lungofiume a San Lazzaro di Savena e nelle ex cave di Rimini.

In tema di mobilità sostenibile, invece, il Piano urbano del traffico di Portomaggiore a Ferrara è stato realizzato anche grazie alla partecipazione dei cittadini (in modo da accoglierne in anticipo esigenze e bisogni), del sistema delle imprese e dei territori, mentre a Savignano sul Panaro attraverso la partecipazione si è realizzato un progetto di messa in sicurezza di spazi pubblici, così come è avvenuto a Scandiano e a Castelnovo di Sotto in Provincia di Reggio Emilia e nella zona delle ex Colonie. Infine, nel Comune di Piacenza la partecipazione è stata possibile soprattutto attraverso il web dei cittadini per la realizzazione, tra le altre cose, del Psc e della riqualificazione di Piazzetta Plebiscito.

 



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