Dichiarazione di
Ilenia Malavasi, responsabile Scuola del PD dell'Emilia-Romagna, "la scuola ha oggi bisogno di risorse dopo anni di tagli pesanti che ne hanno messo in discussione la stessa sopravvivenza e operatività quotidiana".
"La notizia data in settimana dall'Ufficio Scolastico Regionale e confermata dal Ministro Profumo in occasione della sua visita a Bologna, in relazione alla questione degli organici scolastici, merita un approfondimento.
Il dato positivo è che alla Regione Emilia-Romagna sono stati assegnati 226 posti in più in organico di diritto e 392 posti in più in organico di fatto. Il 1° settembre avremo 40.332 unità, mentre nell'anno scolastico precedente erano 39.940. A questi si aggiungono 5.892 insegnanti di sostegno.
Il riparto nazionale tiene conto del numero degli alunni, delle nuove iscrizioni e della diversa tipologia della scuola e la nostra Regione è quella che registra la crescita più alta a livello nazionale.
Si tratta di un grande risultato dovuto a un lavoro importante portato avanti dall'Assessore regionale Patrizio Bianchi, in collaborazione con il responsabile USR Stefano Versari, al quale va riconosciuto un grande impegno per far riconoscere organici alla nostra Regione iniziando a recuperare un gap storicamente negativo che ci ha portato ad avere classi sempre più numerose in tutti gli ordini di scuola, a fronte di un aumento costante e continuo di iscritti. In realtà si tratta di un dato positivo dovuto ad un riparto tra le regioni con un saldo dell'organico, tuttavia, invariato a livello nazionale, ove l'unico ordine di scuola che cala a favore di tutti gli altri è quello della scuola dell'infanzia ( -167 unità).
Questo calo si assomma agli altri cali di organico operati di fatto negli anni precedenti nello stesso segmento per un totale di circa 600 posti in meno nel triennio. Un dato che ci preoccupa molto per l'importanza della scuola dell'infanzia come parte integrante e fondamentale del sistema scolastico. Il saldo complessivo invariato a livello nazionale manifesta,
una mancata occasione di investimento nella scuola che ci preoccupa, vista l'importanza della scuola pubblica per la crescita e lo sviluppo del Paese. Bene che il Ministro voglia organizzare il ministero in modo diverso, affinchè sia cooperativo e operativo, ma la scuola ha oggi bisogno di risorse dopo anni di tagli pesanti che ne hanno messo in discussione la stessa sopravvivenza e operatività quotidiana.
Non si può continuare a fare cassa sulla scuola e sul futuro dei nostri figli".