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Vecchi e Costi “Il reato di clandestinità crea situazioni assurde”

24 aprile 2012

Pubblicato in: Dichiarazioni

Condizioni materiali di vita tutto sommato accettabili, ma, nel contempo, incongruità causate, prima di tutto, dalla legge stessa: i consiglieri regionali del Pd Luciano Vecchi e Palma Costi, questa mattina, hanno visitato il Centro di identificazione ed espulsione di Modena, nell’ambito della campagna di mobilitazione “LasciateCIEntrare”.

I consiglieri regionali del Pd Luciano Vecchi e Palma Costi, insieme al collega di Sel Massimo Mezzetti, hanno visitato, questa mattina, il Centro di identificazione ed espulsione di Modena. La visita era programmata nell’ambito della campagna “LasciateCIEntrare”: come rappresentanti delle istituzioni, Vecchi, Costi e Mezzetti sono, infatti, entrati nella struttura di via La Marmora in accordo con le numerose associazioni che hanno promosso la mobilitazione. La visita è durata oltre due ore. “Nel Cie – commentano Luciano Vecchi e Palma Costi – ci sono persone che, almeno in parte, non dovrebbero esserci. La legge Bossi-Fini e i diversi decreti-sicurezza che si sono succeduti hanno introdotto il reato di “immigrazione clandestina”, portando, talvolta, a situazioni davvero assurde. Si trovano al Cie anche persone che risiedono in Italia da anni, che hanno avuto un lavoro regolare, che hanno regolarmente pagato le tasse e versato i contribuiti e che, ora, perché hanno perduto il lavoro, sono caduti nella clandestinità, sono detenuti e verranno, con buona probabilità, espulsi”.
Nel Cie di Modena sono trattenute circa 60 persone, tutti uomini, prevalentemente provenienti dai paesi del Nord Africa, alcuni dei quali presenti nella struttura già da alcuni mesi. “E’ chiaramente percepibile una situazione di tensione e disagio – continuano Vecchi e Costi - in parte provocata anche dall’assurdità di una normativa che è il frutto avvelenato della demagogia dei governi di centro-destra: tra le altre cose, è stato prolungato il tempo massimo di detenzione da 6 a 18 mesi, rendendo più acute situazioni che potrebbero essere trattate con altri strumenti”.  “Abbiamo, comunque, avuto modo di constatare e apprezzare l’impegno degli operatori che gestiscono il Cie di Modena e dei rappresentanti delle forze dell’ordine che in esso sono dislocati, persone che si trovano ad operare in una situazione di grande difficoltà ma che hanno dimostrato professionalità ed efficienza. – concludono i consiglieri regionali del Pd - Nei Cie, anche in quello di Modena, è racchiusa un’umanità sofferente nei confronti della quale sarebbe necessario sapere combinare il rispetto delle regole con la valutazione di ogni singolo caso personale. I Cie, sulla base della legislazione vigente, sono un’anomalia che causa più problemi di quanti non ne risolva. Dopo questa visita siamo ancora più convinti della necessità di modificare la legge Bossi-Fini che non distingue tra coloro che delinquono e coloro che si trovano in una situazione di difficoltà causata dalla legge stessa. Tutto ciò genera una condizione di promiscuità all’interno dei Cie che è lesiva non soltanto del buon senso, ma anche dei diritti fondamentali e delle condizioni di persone che non hanno commesso alcun reato”.






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