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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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Volare alto per il futuro di Bologna e dell'Emilia-Romagna

16 settembre 2008

Pubblicato in: Iniziative pubbliche

Volare alto. Questa la parola d’ordine lanciata dal Segretario regionale del PD Salvatore Caronna in occasione del dibattito “Una politica per Bologna che cambia”, svoltosi nella serata dal 15 settembre alla Festa di Bologna. Con lui. in rappresentanza di gran parte delle forze politiche bolognesi, Federico Enriques (PD), Maria Cristina Marri (UDC), Ugo Mazza (AN), Giancarlo Mazzuca (PDL), Carlo Monaco (La Tua Bologna), Paolo Nanni (IdV) ed Enzo Raisi (AN). Tutti radunatisi per confrontarsi su come affrontare le sfide che attendono al varco Bologna e l’intera regione, anche in vista delle scadenze elettorali dei prossimi anni. Una domanda alla quale Caronna ha risposto invitando tutti – non solo il PD e il centro sinistra – ad “alzare il tono della discussione”. Bologna e l’Emilia-Romagna, questa la sua tesi, potranno mantenere elevati standard di qualità della vita solo se saranno capaci di elaborare idee, proposte e progetti che rispondano positivamente ai grandissimi cambiamenti in atto. Mentre non ci sarà speranza se si reagirà “rifiutando il cambiamento, chiudendosi in se stessi”. Un concetto declinato a più riprese, in relazione ai principali temi oggetto della discussione.

Candidature, alleanze e programmi in vista del voto amministrativo del 2009
“Nei prossimi mesi il PD dovrà rispondere ai cittadini, che non si accapigliano su date e nomine, ma chiedono altro. Per farlo, dovremo alzare il tono della discussione, riprendendo con energia un confronto, una elaborazione e una proposta per affrontare le sfide cruciali che ci attendono. Ma ciò vale per tutte le forze politiche. Non siamo più nel ’99, quando c’era chi aveva governato e chi ancora no. Tutti dobbiamo perciò chiederci come proiettare nel futuro quegli elementi che rendono ancora oggi questo territorio una realtà avanzata in Italia e in Europa. Da 20 anni sono in atto profondi cambiamenti, e ora più che mai bisogna reagire, tenendo presente che ci sono due possibilità per farlo. La prima è rinchiudersi, rifiutandoli. Solitamente è il metodo adottato dal centro destra, e francamente l’idea di affidarsi a un’altra volta a chi è già stato sconfitto nel 2004 mi pare orientata in tal senso. Nel nostro schieramento invece, di norma si reagisce proiettandosi in avanti. Di ciò dovremo discutere nei prossimi mesi, stringendo tutte le alleanze possibili, perché un partito è tanto grande quanto più ha l’intelligenza di dialogare all’esterno. Ma tenendo presente che il vero obiettivo sarà l’elaborazione di un programma all’altezza delle sfide attuali. Ciò detto, istituendo le Primarie, abbiamo fissato un metodo per far sì che la scelta dei nostri candidati sia il più partecipata possibile. Ma questo non è interessante in sé. Lo è invece la sostanza: come proiettare Bologna e l’Emilia-Romagna da protagoniste nel futuro”.

Sicurezza
“Devo riconoscere che finora a Bologna il centro destra ha sempre evitato di superare un limite sul tema della sicurezza. Il nuovo Governo nazionale sta però cominciando a farlo in modo allarmante. Si parla ad esempio di impronte ai bambini, carceri negli stadi, prostitute e loro clienti da arrestare. E il messaggio, a un certo punto, arriva a Milano, dove sprangano a morte un ragazzo di colore perché forse ha rubato dei biscotti. Al centro sinistra spetta perciò il compito di porre dei paletti. La legalità è un principio indiscutibile: se uno delinque, si sta dalla parte del più debole e non si giustifica nulla. Ma attenzione a lasciar passar l’idea che tutti gli stravolgimenti in atto possono essere risolti solo ed esclusivamente con una politica sicuritaria. È un errore tragico. Si pensi ai proclami iniziali del Governo: fermeremo l’immigrazione clandestina, ma intanto di clandestini ne arrivano a frotte, perché questi flussi non si arrestano con la bacchetta magica. Perciò rinnovo l’invito a volare alto: non si blandisca come un’arma tra gli schieramenti un tema delicato come la sicurezza. A tale proposito, trovo coraggiosa l’apertura di Gianfranco Fini alla nostra proposta di far votare gli immigrati alle prossime elezioni amministrative. Mi preoccupa però che il centro destra si sia imballato sul tema, che non sarà popolare, ma che al momento è l’unica proposta seria per integrare coloro che lavorano per noi da anni, producono ricchezza, e sono fondamentali per un Paese che è tra i più vecchi d’Europa”.

Bologna, l’Emilia-Romagna e le infrastrutture “Occorre lavorare perché Bologna diventi il nodo nevralgico, il riferimento e il traino del sistema regionale. Bologna è un centro troppo piccolo per vincere da solo le sfide della competizione globale, ha sicuramente bisogno di una massa critica più grande. Per questo non banalizzerei il tema del sistema regionale delle fiere e degli aeroporti. Le infrastrutture delle nostre città devono fare sistema per essere in grado di competere su scala globale, senza che ciò escluda di trovare partnership in altre realtà europee. Solo così si può competere con le regioni più avanzate d’Europa”.

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in basso: videointervista a Salvatore Caronna realizzata dalla redazione web del Partito Democratico di Bologna





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