Questa la dichiarazione di
Marco Monari:
"Sabato prossimo - ci informano le agenzie di stampa emiliano-romagnole - all'indomani del "Giorno del ricordo",
Forza Nuova scenderà in piazza a Bologna «per ricordare i martiri delle Foibe». Il presidio di Forza Nuova secondo quanto diffuso agli organi di stampa, «assumerà anche un significato di denuncia e di profondo dissenso verso tutte quelle giornate della memoria non condivise e smaccatamente di parte».
Bologna, non spetta a me ricordarlo ma un piccolo ripasso di storia contemporanea a volte è utile a tutti, è tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione, insignita della Medaglia d'oro per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale.
Forza Nuova è una formazione esplicitamente neofascista, i suoi militanti si sono macchiati di innumerevoli gesti violenti, aggressioni, episodi che ci devono mettere in guardia sul risorgere, anche in questa Regione, di reti di estrema destra aggressive e antidemocratiche. Lo stesso testo diffuso agli organi di stampa è un classico esempio di negazionismo. Come se il ricordo e il rifiuto della Shoah (nel giorno della memoria, appunto) fosse una questione di opinioni, di punti di vista e non, drammaticamente, un episodio storico acclarato, un crimine contro l'umanità che ancora oggi sgomenta e rispetto alla quale occorre tenere alta la guardia affinché situazioni del genere non si ripetano mai più.
Credo di non sbagliare se affermo che l'apologia di fascismo in Italia è, tutt'ora, reato. Viene quindi considerata illegale anche la pubblica esaltazione di esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo e le sue finalità antidemocratiche. Penso inoltre che, al di là delle decisioni delle autorità alle quali compete per legge il concedere o meno spazi pubblici per manifestare, in prospettiva il lavoro più importante per la politica possa e debba concentrarsi soprattutto su un piano culturale. E' coi giovani, nelle scuole, negli spazi di confronto e dibattito con le nuove generazioni che i semi della tolleranza trovano terreno più fertile. I molti viaggi della Memoria, le iniziative organizzate in questa Regione dalle Istituzioni, dai partiti e dagli enti locali, l'opera degli educatori e dell'associazionismo sono fondamentali e lo saranno sempre di più in futuro, se vorremo evitare il ritorno agli anni bui del Ventennio.
A questo proposito, non per gusto di polemica ma per amore di verità, devo anche dire che sono rimasto sorpreso e amareggiato questa mattina leggendo che
Beppe Grillo, nel riprendere le parole del Collega Consigliere Regionale Defranceschi, ha pubblicato una riflessione nella quale utilizza addirittura l'ex Presidente della Repubblica
Sandro Pertini per sostenere il diritto di Forza Nuova di manifestare, a Rimini come - immagino - a Bologna. Il diritto della minoranza (come di chiunque) di esprimersi è sacrosanto, ma il praticare la violenza e il teorizzare il ritorno a modelli politici contraddistinti da dittatura, segregazione e persecuzioni è l'esatto opposto della democrazia.
L'immagine di grandissimo partigiano e protagonista della Resistenza dell'ex Presidente Pertini è talmente limpida e conosciuta da non aver bisogno di ulteriori commenti e interpretazioni. Non parteciperò al gioco di chi ne strumentalizza la statura morale e la figura di esempio per i giovani, tentando di piegarla a cause che vanno nella direzione opposta all'intero corso di vita di uno degli uomini di Stato più seri e intransigenti. Le parole di Sandro Pertini contro il fascismo e sulla necessità di opporvisi ad ogni costo sono inconfutabili e restano scolpite: per quanto mi riguarda continuerò a trovarmi, mi auguro assieme a tanti altri, dalla parte di queste idee di libertà e di convivenza pacifica e democratica".
