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La politica modenese sbarca su Twitter.com

18 gennaio 2012

Pubblicato in: Attualità

Cinguettano. E come l'uccellino del logo, pian piano stanno emigrando da un social network all'altro. Sono i politici modenesi sbarcati su Twitter, il servizio
di microblogging più diffuso del pianeta: 140 caratteri che lontano da tentazioni di logorrea consentono di comunicare col popolo della rete, cavalcando un
uso del web a metà strada tra una perenne campagna elettorale e l'illusione di un senso di vicinanza tra politica e cittadini.

Perché su Twitter si può essere "Following" (cioè utenti che seguiamo) e "Follower" (utenti che ci seguono), generando una rete infinita di contatti dove ciò
che conta è dire "ci sono". In principio fu Stefano Bonaccini, il segretario e consigliere regionale del Pd. È lui uno dei politici modenesi che di Twitter, come di Facebook, sembra aver compreso meglio il potenziale comunicativo: 580 i messaggi fino a ieri, 154 i Following e addirittura 476 i Follower. Come dire che
ogni suo messaggio è letto virtualmente da almeno 476 persone.

Ma poi cosa avranno da dire di così urgente? Per restare a ieri, Bonaccini ci fa sapere che «Martin Schulz è eletto nuovo Presidente Europarlamento, in sostituzione di Jerzy Buzek». «Una buona notizia», commenta. Prima, però, informava che dalle 9.30 alle 18 sarebbe stato in Consiglio regionale, mentre alle 21 al Vibra di Modena, insieme a Pippo Civati. Della serie: chi mi ama, mi segua. Non sembrano tuttavia seguirlo su questa strada né Davide Baruffi, né Giuseppe Boschini, rispettivamente segretario provinciale e cittadino. A nome del primo, su Twitter, tre profili, ma solo uno potrebbe essergli riferito. Ed è in disuso. Per il secondo, invece, appena 4 Following e 4 Tweet, di cui uno eloquente:«Proviamo a vedere anche 'sta cosa di twitter...». Era il 12 aprile.

E dire che in casa Pd sembrano tutti attivissimi. Al contrario degli altri partiti, dove sono soprattutto i giovani a dedicarsi alla politica "social". Per restare nel Pd, il presidente dell'Assemblea legislativa Matteo Richetti (70 Tweet, 29 Following, 209 Follower), lo scorso 23 dicembre vaticinava: «Anche se nel 2012 non scenderanno
gli alieni, forse qualche mondo finirà». Qualche giorno prima, invece, i suoi pensieri erano per l'Imu: «Introdurre l'Ici o l'Imu, svincolate dal reddito, produrrà che su abitazione di medesime dimensioni, tanto il ricco quanto il povero, pagheranno la stessa entità economica». Va fortissimo anche l'assessore provinciale al lavoro Francesco Ori (726 Tweet, 546 Following, 582 Follower) che puntualmente fa sapere di essere in giunta, ricordando anche che «è tradizione che per Sant'Antonio le donne comprino un regalo per il loro uomo, dono che viene ricambiato per San Geminiano».

Anche a Roma pare si "tweetti" parecchio. È sufficiente digitare il nome dell'onorevole Mariangela Bastico (699 Tweet, O Following, 160 Follower) per scoprire che «ridurre di un anno il percorso di istruzione non è una priorità» e che il «Porcellum è inaccettabile». Dalle parti di Piazza Grande, se la cavano piuttosto bene Giulia Morini (550 Tweet, 347 Following, 343 Follower) e Paolo Trande (47 Tweet, 137 Following, 46 Follower). Consiglieri che vanno decisamente meglio della giunta, dove solo Antonino Marino (16 Tweet, 16 Following, 18 Follower) e Fabio Poggi sembrano essere entrati nell'era digitale (anche se quest'ultimo conta zero Tweet).

Per il Pdl, nel vuoto lasciato dai grandi vecchi ci pensa il giovane Michele Barcaiuolo a diffondere il verbo destrorso (33 Tweet, 213 Following, 142 Follower), diramando spesso e volentieri messaggi dell'ex ministro Giorgia Meloni.

Dalle parti della Lega, invece, è Stefano Bellei (14 Tweet, 6 Following, 10 Follower) a tirare il Carroccio, giudicando i «Blak blok i soli con idee chiare». Forse per pareri
del genere, l'"epurato" Walter Bianchini di Lega Moderna (11 Tweet, 23 Following, 17 Follower), qualche tempo dopo scrive: «Mamma mia, ora capisci perché ce ne siamo andati?».Tra i non pervenuti il sindaco Pighi e il presidente Sabattini.

Fonte: La Gazzetta di Modena ed. 18/01/2012 articolo a cura di Evaristo Sparvieri


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