Per il PD l’occasione è di quelle ghiotte: tornare al governo in tutti i capoluoghi di provincia dell’Emilia – Romagna e ricomporre, dopo decenni, l’immagine di una regione ‘monocolore’, come ai tempi del vecchio Pci. Questo èl’obiettivo del 2012 per
Stefano Bonaccini, Segretario del Partito Democratico in Emilia – Romagna.
L’anno prossimo si vota a Parma e Piacenza.
“E noi lanciamo la sfida a PDL e Lega. Vinceremo in tutti e due i Comuni e, così, torneremo al governo in tutti i capoluoghi della regione”.
Questi sono però territori da tempo ostili, elettoralmente parlando, per il centrosinistra. Basti pensare al peso della Lega in provincia di Piacenza.
“E’ vero. In Emilia – Romagna la Lega è stata negli ultimi anni più avanti di noi su temi come sicurezza e autonomie locali”.
E ha guadagnato terreno.
“Sì, ma ha fallito nel governo del Paese. E la sua avanzata In Emilia – Romagna ora è finita”.
Il Carroccio non vi fa più paura?
“Il PD ha saputo arginare l’avanzata leghista agendo su tre fronti: alleanze di centrosinistra, vicine al territorio e aperte ad esperienze civiche; primarie; scelta della classe dirigente proprio attraverso il voto dei cittadini, come avverrà anche per Parma e Piacenza”.
Tutto risolto con Matteo Richetti, il Presidente del Consiglio Regionale, che aveva chiesto un ‘Big Bang’ anche per il PD dell’Emilia – Romagna?
“Non mi ha mai convinto l’equazione per cui nel PD il rinnovamento significa rottamazione. Tutto qui. Il fattore generazionale conta nei partiti, ma la priorità è la competenza”.
Il 2012 sarà anche, a livello nazionale, l’anno dei sacrifici. Cosa si può fare per ridurre i costi della politica?
“In Regione abbiamo già fatto molto. Adesso tocca al Parlamento e alle Regioni italiane seguire l’esempio dell’ Emilia – Romagna. Se poi ci sarà spazio per altri tagli dovrà essere l’Assemblea a prendere l’iniziativa”.
fonte: Resto del Carlino ed. 30/12/2012 intervista a cura di
Andrea Zanchi