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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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13-14 aprile: lettera agli elettori di Stefano Bonaccini

17 marzo 2008

Pubblicato in: Elezioni 2008
Segnalato dal coordinamento di: Modena

dal sito www.pdmodena.it


"Cara elettrice, caro elettore, le elezioni del 13 e 14 aprile sono una sfida che possiamo e vogliamo vincere. Sentiamo intorno a noi crescere un clima di attenzione, curiosità, interesse. Gran parte del merito va a Walter Veltroni, al clima nuovo che si respira, alla sensazione diffusa che qualcosa finalmente sta cambiando nella politica italiana. L'esito delle recenti elezioni spagnole e francesi, il vento che spira negli Stati Uniti, ci dicono che le forze riformiste e democratiche stanno conoscendo una nuova stagione di successi.

Intanto, grazie alla nascita del PD nulla sarà più come prima: oggi siedono in Parlamento 39 gruppi parlamentari, uno scandalo. Il giorno dopo il voto, alla Camera ed al Senato siederanno pochi partiti. La nascita del PD, la sua volontà di aggregare, la scelta di andare soli per chiudere la stagione delle coalizioni composte da miriadi di partiti e partitini, con l'unico obiettivo di battere l'avversario, ma senza la necessaria coesione per governare, ha costretto tutti a riposizionarsi. Dopo il voto andranno immediatamente messe in cantiere quelle riforme (a partire da una nuova legge elettorale che garantisca governabilità certa) che permettano di dimezzare il numero di parlamentari, avere una sola camera legislativa, impedire a chi viene eletto con una parte di passare ad un'altra.

Ma a noi non basta riformare il sistema politico, le sue istituzioni. Noi vogliamo rendere più forte l'Italia. E per farlo abbiamo deciso di correre liberi dai vincoli di una coalizione litigiosa. Liberi dall'idea che si debba chiedere il voto contro qualcuno e non per fare qualcosa.

Noi, il PD, sappiamo che oggi possiamo chiedere il voto agli italiani garantendo che manterremo ciò che diciamo, perché siamo coesi e abbiamo un solo programma. Una volta al governo, il primo compito sarà quello di modernizzare il Paese, per renderlo competitivo con il resto dell'Europa e del mondo. Le nostre priorità saranno le grandi infrastrutture di cui il Paese ha bisogno per crescere, comunicare, viaggiare. Mentre la tutela dell'ambiente deve diventare una grande occasione di sviluppo sostenibile, secondo un "ambientalismo del sì" che non demonizza le nuove tecnologie ma le usa per migliorare la qualità della vita.

Solo puntando sulla crescita, quindi, saremo in grado di redistribuire ricchezza a chi ha di meno, in particolare alle famiglie e ai tanti che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Aumento dei salari e delle pensioni, dunque, ma anche riduzione della tassazione, di pari passo ad una seria lotta all'evasione fiscale: pagare meno, pagare tutti.

Nell'Italia che vogliamo i lavoratori, sia dipendenti che autonomi, devono tornare ad essere protagonisti. Il Partito Democratico sarà il nuovo Partito del Lavoro, rappresentante di quell'Italia che ogni giorno contribuisce con intelligenza, competenza e spirito di sacrificio al benessere della comunità nazionale e alla sua crescita civile.

Ma non c'è sviluppo ed equità senza sicurezza, diritto fondamentale di ogni cittadino. Proprio perché siamo il partito dei diritti e dell'inclusione, vogliamo essere i più intransigenti nel difendere la legalità e la sicurezza individuale e collettiva. Legalità e sicurezza in tutti i campi: dal lavoro alla salute, dall'ambiente all'immigrazione, ovunque ci siano regole da rispettare e diritti da garantire.

Diritti, dunque, a partire da quelli delle donne, perché una democrazia è tale solo quando parte dalle donne e dagli uomini, quando riconosce e valorizza al massimo i talenti, le capacità, l'inventiva delle donne e dà uguale rappresentanza ai due generi nelle istituzioni, nel mondo del lavoro, della cultura, della ricerca. Il PD è il primo partito nella storia d'Italia che dà uguale rappresentanza di genere negli organi dirigenti. Nelle liste elettorali dell'Emilia-Romagna abbiamo candidato il 50 per cento di donne e a Modena non solo le candidate, ma anche le elette, saranno almeno il 50% del totale.

Votate il nostro simbolo: è un tricolore formato dalle iniziali del Partito Democratico e un ramoscello d'Ulivo. Quel simbolo esprime il carattere nazionale del PD, un partito che non rappresenta solo una parte del paese, un'area geografica o una classe sociale, ma si rivolge a tutti gli italiani, uomini e donne, giovani e anziani di ogni ceto, cultura e professione.

Un Partito Democratico, senza altri aggettivi. Dirlo qualche mese fa sembrava eresia, ma oggi sentiamo che possiamo farcela. Di là c'è un candidato premier ultrasettantenne che si presenta per la quinta volta alla guida del paese, cosa che non accadrebbe in nessuna democrazia occidentale; di qua un candidato con vent'anni di meno alla sua prima candidatura a Presidente del Consiglio.

Di là un film già visto, stessi attori e stessa sceneggiatura; di qua un partito nuovo, un nuovo leader, un nuovo programma, una nuova stagione. Una stagione di cui tutti voi, cittadini elettori, potete essere protagonisti. Costruiamola insieme, per un'Italia moderna e giusta."



Stefano Bonaccini, segretario del PD di Modena


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