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Partito Democratico - Emilia-Romagna
  mercoledi 24 aprile 2024 Partito Democratico Emilia-Romagna
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La nostra stella polare una politica per il lavoro

7 novembre 2011

Pubblicato in: Interviste

Saremo in diecimila dall'Emilia-Romagna a Roma. Per dire basta a Berlusconi che ci scredita nel mondo e a questo governo inadeguato che ci affonda. Ma anche per dimostrare che c'è un'altra Italia, per metterci a disposizione, per salvare questo Paese». Così dice il segretario
regionale del Pd, Stefano Bonaccini.

Preparando la trasferta a Roma,tra la gente avete trovato più rassegnazione o voglia di partecipare?


«Abbiamo trovato preoccupazione, rabbia, voglia di non arrendersi. I due treni speciali e i 130 pullman che abbiamo prenotato non basteranno, in tanti altri verranno autonomamente. Migliaia di persone, tanti giovani, per un'Italia diversa, migliore, più giusta. Ma anche con la consapevolezza che non basta la sola, sacrosanta protesta per i disastri di questa destra cialtrona e populista. Saremo lì con le nostre proposte alternative, pronti a fare la nostra parte, ad assumerci responsabilità di governo. Per questo ho apprezzato la decisione di portare sul palco Hollande e altri leader della sinistra europea. Perchè è solo nella dimensione
europea che anche il nostro paese potrà avere futuro».

Un'Europa oggi dominata dal centrodestra,da Merkel e Sarkozy, dallaBce Che commissaria i governi,l'Italia...


«L'Europa economica non basta più, è necessario scommettere ed investire sull'Europa politica. La sbornia della finanziarizzazione dell'economia ha già fatto abbastanza danni. Bisogna ristabilire priorità e gerarchie. Dare un segno diverso».

In quale direzione, con quali obiettivi?

«La stella polare del centro-sinistra è una politica per il lavoro, le imprese e la crescita. Una politica per l'economia reale. Le stesse banche hanno bisogno di un quadro di politiche economiche e industriali più credibili e stabili. Per la green economy, l'educazione, la ricerca e l'innovazione. Per il lavoro, in particolare dei giovani. Per lacrescita,senza la quale qualsiasi obiettivo di rientro dal debito è velleitario. Se prossimamente Francia, Germania e Italia saranno governate dai riformisti, questi obiettivi saranno più vicini».

Berlusconi è alla fine ma non molla. E un eventuale nuovo governo dovrebbe comunque gestire pesanti sacrifici chiesti dalla Ue. ll Pd che deve fare?


«Deve mettere al centro l'interesse del Paese rispetto al proprio tornaconto elettorale. Giusto quindi rendersi disponibili per un eventuale governo di transizione o di emergenza per salvare l'Italia. Ma non a qualsiasi condizione. Nessuno di chi ha contribuito a portarci a questo disastro dovrebbe farne parte».

E se questo non accadrà?

«Se dev'essere una soluzione pasticciata, meglio andare al voto».

Anche con questa legge elettorale?


«Sì. Ma se si voterà con il Porcellum, il Pd dovrà farà le primarie per scegliere
i suoi parlamentari».

E se invece si farà un nuovo governo,il Pd sosterrà la cura da cavallo?

«La Bce, l'Europa ci chiedono risultati. Quando abbiamo governato noi i risultati ci sono sempre stati. La cura ce la possiamo scegliere».

Con quali contenuti, ad esempio?

«Oggi il 100/0 della popolazione detiene il 500/0 della ricchezza complessiva del Paese. Certo, per uscire da questa situazione dovremo fare tutti  la nostra parte. Ma le risorse per il
risanamento e la crescita bisogna prenderle da lì, dai grandi patrimoni, dai capitali scudati, non da lavoro, pensioni, imprese».

Disposti ad allearvi con chi?

«Con chi vuole la riscossa civica dell'Italia. Con chi è per la crescita, l'equità dei provvedimenti, per ridare credibilità alla politica».

Anche il centrosinistra pecca di mancanza di credibilità come alternativa di governo.E il Pd,la leadership di Bersani, deve fare i conti con la leopolda e l'offensivadi Renzi...

«Non si deve mai temere il confronto delle idee. Renzi però deve portare le sue dove la discussione deve poi tradursi in decisioni: l'assemblea nazionale del Pd. Anche perchè io alcune delle cento proposte non le condivido proprio. Se ciò che interessa è contribuire alla crescita del Pd benvenuta Leopolda. Ma se l'obiettivo è la contrapposizione a Bersani, fine a se stessa, allora Renzi fa un grave errore. Di fronte ad un Paese che crolla credo che i nostri elettori tutto vogliano tranne che veder ripartire la contrapposizione interna tra persone».

L'obiettivo sembrano le primarie del Pd...

«Nel Pd Bersani è il candidato naturale a Premier. Non perchè lo dice lo statuto, ma per le sue qualità».

C'è anche una sfida rinnovamento, i giovani contro la vecchia guardia.

«Di rinnovamento c'è sicuramente bisogno. Il ricambio delle classi dirigenti è una necessità complessiva del Paese, così come il ricambio generazionale nel Pd. Ma vorrei che avvenisse
su un progetto di società che guarda oltre il fallimento del neo-liberismo, a un mondo più giusto e meno diseguale, non solo alle carte d'identità. In Emilia-Romagna il rinnovamento è già in corso: io sono stato eletto alle primarie a 42 anni, l'età media dei nostri 11 segretari
provinciali non arriva ai 40 anni, e abbiamo tanti amministratori giovanissimi

fonte: l'Unità ed. Emilia-Romagna del 5-11-2011 intervista a cura di Claudio Visani



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