Impegnare il governo ad "avviare politiche di programmazione strategica" per la Valle del Po, nonché a "ripristinare il fondo di 180 milioni di euro necessario per il finanziamento". Questi i contenuti della risoluzione sottoscritta dai deputati del PD dell'Emilia-Romagna, primi firmatari
Alessandro Bratti e
Carmen Motta, tesa ad incentivare una gestione coordinata delle politiche che riguardano il bacino del principale fiume italiano.
"Le problematiche che affliggono l'area del Po - si legge nel testo della risoluzione - sono state lungamente trascurate nel corso del tempo e si sono rese quantomai visibili negli ultimi anni". Per questo i parlamentari del PD chiedono "azioni composite, urgenti e condivise".
Il bacino del Po interessa milioni di cittadini italiani, oltre tre mila comuni e sette regioni, tra cui l'Emilia-Romagna, e rappresenta, anche per questo, una realtà eccezionalmente varia. Ecco perché, si ribadisce nella risoluzione, le politiche che governano quest'area devono essere "integrate e in sinergia con tutti gli attori sociali, economici ed istituzionali che operano sul territorio".
Politiche che mirino alla sicurezza dei territori rivieraschi, alla tutela delle risorse idriche e ambientali, allo sviluppo del trasporto fluviale, alla valorizzazione del turismo, superando le logiche di intervento settoriale e creando in tal modo i presupposti per dare un serio impulso alla ripresa economica e sociale dei territori della Valle del Po.
Di questo avrebbe bisogno il Grande fiume e non delle promesse di un piccolo governo.