Le proposte del PD contro la manovra ingiusta e depressiva del Governo:
Politiche industriali, per la crescita e il lavoro
Progetto nazionale per l'occupazione giovanile e femminile sostenuto dall'Europa;
Incentivazione del contratto a tempo indeterminato per contrastare la precarietà;
Liberalizzazioni economiche e semplificazione della vita delle imprese;
Sostegno all'economia verde, con un pacchetto di progetti per l'efficienza energetica, la tecnologia italiana e la ricerca;
Piano straordinario per infrastrutture digitali;
Allentamento del patto di stabilità per gli enti locali e le regioni per avviare un piano di opere pubbliche.
Equità fiscale e lotta all'evasione
Prelievo straordinario una tantum del 20% sui capitali esportati illegalmente e "scudati" (15 mld);
Riduzione delle tasse su lavoro e imprese e spostamento del carico fiscale sulle rendite finanziarie (a esclusione dei BOT);
Tracciabilità dei pagamenti superiori a 1000 euro e soglie più basse (300 euro) per l'obbligo di pagamento elettronico di prestazioni e servizi;
Obbligo di tenere l'elenco dei fornitori;
Descrizione del patrimonio nella dichiarazione del reddito annuo;
Introduzione di un'imposta ordinaria sui valori immobiliari di mercato, progressiva e con larghe esenzioni, che inglobi l'imposta comunale unica sugli immobili;
Piano quinquennale di dismissioni di immobili pubblici in partenariato con gli enti locali (25 mld);
Introduzione a livello europeo della "tassa sulle transazioni finanziarie".
Pubblica amministrazione, istituzioni e costi della politica
Dimezzamento del numero dei parlamentari, una sola Camera che fa le leggi e incompatibilità fra il ruolo di parlamentare e altre cariche amministrative o gestionali;
Equiparazione degli stipendi dei parlamentari alla media europea;
Abolizione dei vitalizi dei parlamentari;
Nuova legge elettorale per eleggere direttamente i parlamentari nei collegi territoriali e scegliere la maggioranza di governo con il doppio turno;
Legge sui partiti che vincoli il finanziamento alla trasparenza e certificazione dei bilanci e al rispetto delle procedure democratiche interne;
Accorpamento dei piccoli Comuni e delle province sotto i 500.000 abitanti;
Drastica riduzione del numero delle società miste partecipate dagli enti locali;
Accorpamento degli uffici periferici dello Stato;
Centralizzazione e controllo stretto per l'acquisto di beni e servizi nella pubblica amministrazione.
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