Il PD si è assunto le sue responsabilità di non intralciare con nessuna forma di ostruzionismo la manovra finanziaria in esame al Parlamento. "L'abbiamo fatto per l'Italia aggredita dai mercati, per non aggiungere due settimane di confusione a una situazione già confusa, sapendo che la confusione si scarica sui più deboli". Così
Pier Luigi Bersani dai banchi di Montecitorio nella sua dichiarazione di voto ha bocciato la manovra economica.
"Nei vostri confronti- aggiunge Bersani- la nostra responsabilità si ferma qui. Noi adesso la nostra responsabilità ce la prendiamo nei confronti degli italiani e diciamo subito che siamo radicalmente contro. Anche perché davanti alla nostra responsabilità la maggioranza non ha accolto una delle nostre proposte".
“Questa è una manovra spudoratamente classista, colpisce i deboli e la povera gente, non produce riforme e non fa niente per la crescita. E non ci metterà a riparo dalla tempesta ed infatti oggi gli spread sono tornati alti”.
"Voi in questi anni avete preso una strada sbagliata – ha continuato il leader democratico - adesso siamo a un tornante delicatissimo. Delicatissimo. E se il guidatore continua a tirar dritto per quella strada questo paese va a sbattere. Bisogna avere una ripartenza per dare fiducia al mondo attorno a noi: nuove persone, nuove idee e una nuova piattaforma. Una ripartenza con energie nuove. E per noi questo si chiama elezioni", dice Bersani aggiungendo che "se ci si mette qualcosa di mezzo rispetto a questo obiettivo, questo deve avere i caratteri precipui del tempo necessario per una riforma elettorale e che si lasci alle spalle una politica e i protagonisti di una politica sbagliata".
"Per noi queste sono le condizioni. Perché non potete parlarci di una crisi al buio. Per noi questa situazione e' il buio, e in questa situazione la luce non può accendersi".
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"Caro Reguzzoni, voi della Lega sembrate i ragazzi di piazza Tarhir, ma voi siete i ministri di Mubarak. Avete governato 8 anni degli ultimi 10". Così il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, in aula alla Camera, si è rivolto ai deputati del Carroccio denunciandone l'ambiguità delle posizioni assunte a Roma, dove hanno sempre votato ogni pro-Berlusconi e nelle terre padane dove si pongono ancora come movimento di opposizione e di lotta.
