E’ stata presentata all’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dalla maggioranza di centro-sinistra,
prima firmataria la consigliera regionale PD
Anna Pariani, una risoluzione che denuncia il drastico ridimensionamento dei fondi statali di carattere sociale deciso da questo governo, già messi a dura prova dalla precedente manovra.
La risoluzione mette in evidenza alcuni aspetti particolarmente critici della manovra. Con la finanziaria di quest’anno
il Governo non intende rifinanziare il Fondo per la non Autosufficienza, che sta creando gravi problemi a tutte le regioni e alle persone non autosufficienti. La manovra prevede inoltre
tagli al Fondo Nazionale Politiche Sociali che subisce una ulteriore
decurtazione di 55 milioni di euro e finirà per essere pari al 47% di quanto è stato erogato nel 2010.
Il taglio più significativo riguarda infine il Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS), che rappresenta la principale fonte di finanziamento statale degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie: già dimezzati rispetto al 2010, questi fondi sono stati
ora ulteriormente ridotti di 25 milioni di euro.
Sul tema del rispetto dei ruoli fra livelli istituzionali e della sussidiarietà orizzontale la manovra, ad esempio nel caso della sperimentazione della social card, non rispetta le competenze, e «
bypassa» la programmazione regionale e il principio di «leale collaborazione» tra livelli istituzionali, già introdotto dalle modifiche del Titolo V della Costituzione e maggiormente sottolineato dalla legge n. 42 del 2009 sul Federalismo fiscale e amministrativo.
“Riteniamo -
dichiara la consigliera regionale Pariani, responsabile Welfare Pd Emilia-Romagna - che l’equità sociale, la tutela dei diritti e la realizzazione di un’economia sociale regolata siano indispensabili anche ai fini di una manovra economica che abbia come obiettivo la crescita, necessario elemento per la sostenibilità dei conti pubblici”. “Chiediamo al Governo di ripensare la manovra e di assumere misure economiche e finanziarie affinché le politiche sociali nel loro complesso tornino ad essere una priorità. Chiediamo inoltre – conclude Pariani - che i fondi sociali, già pesantemente decurtati in precedenza, tornino ad avere le risorse economiche e finanziarie adeguate ad una reale e concreta politica di inserimento sociale delle fasce più bisognose.”