«Dar corpo a una “rivoluzione verde” in Emilia-Romagna che veda alleati istituzioni, mondo delle imprese e del lavoro, consumatori. La strada è tracciata ed è, in un certo senso, un percorso obbligato, stante la lezione giunta da Fukushima ma, non meno, gli allarmi sull’acqua, sul picco del petrolio e la lunga fase recessiva che risente – fra le altre cose - della finitezza delle fonti fossili e di manovre speculative che potranno essere arginate solo quando l’impiego di energie rinnovabili avrà raggiunto percentuali rilevanti».
Così
Marco Monari, Presidente del Gruppo PD in Regione Emilia-Romagna, e
Stefano Bonaccini, Segretario Regionale del PD, commentano l’illustrazione del Piano Energetico Regionale avvenuta in aula.
«Le scelte contenute nel Piano Energetico presentato oggi dall’Assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli riflettono in modo chiaro la filosofia della Regione Emilia-Romagna in questo settore e l’obiettivo che questa comunità si è data come prioritario: ovvero la crescita sostenibile dal punto di vista ambientale, superando il portato di una cultura di sprechi che rappresenta il passato, per sempre – proseguono Monari e Bonaccini – Occorre perciò che anche la nostra Regione prosegua nel cambiare il proprio punto di vista, appunto a livello culturale. Questa idea di sviluppo non comincia oggi, anzi: è già racchiusa nelle scelte del Piano Territoriale Regionale. Gli obiettivi che ci si prefigge sono molteplici e ambiziosi: case ecologiche in cui consumo energetico sia di classe A, costante risparmio energetico, produrre sempre più energia da fonti rinnovabili, riduzione della produzione di CO2 a partire dalle città a dalla loro mobilità».
I numeri. Oggi in Regione abbiamo, installati, 1148 Mw di produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel 2013 dovremo avere installato un range di potenza fra i 2209 e i 2788 Mw; nel 2020 tra 6550 e 7960. Il Piano Energetico Triennale della Regione prevede 139 milioni di contributi, cui si aggiungono 64 milioni già impegnati per le aree ecologicamente attrezzate; senza dimenticare i 22 milioni per i distretti tecnologici e i 9 milioni per il superamento dell’amianto e l’aiuto al fotovoltaico.
«Una delle caratteristiche più importanti di questo Piano è il suo percorso partecipato – concludono Monari e Bonaccini – La sua stesura è stata preceduta da decine di incontri tematici, in cui tutti i soggetti interessati hanno “potuto dire la loro” al tavolo dell’Assessore Muzzarelli, contribuendo attivamente alla elaborazione del Piano stesso. L’Emilia-Romagna sostiene coi fatti un tipo di sviluppo diverso dal passato, e il Gruppo del Partito Democratico in Regione nei mesi scorsi ha organizzato diversi appuntamenti con imprenditori, lavoratori, mondo del credito e dei sindacati protagonisti del nuovo mercato delle energie sostenibili. Un impegno avviato che proseguirà nei prossimi mesi e che ci vedrà al fianco di uno dei settori dell’economia – uno dei pochi per ora – meno toccati dalla crisi, ma che ha bisogno di appoggio e sostegno nella difficilissima congiuntura in cui ci veniamo a trovare».