«Soddisfazione» viene espressa dal Presidente del Gruppo PD in Regione Emilia-Romagna
Marco Monari per l’approvazione, oggi in Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, del progetto di legge sulla nuova disciplina del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale.
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Un progetto e una riforma assolutamente necessari – spiega il Consigliere regionale del Pd,
Beppe Pagani presidente della V Commissione (Lavoro, scuola, formazione, Università, turismo, sport, cultura e cooperazione internazionale) e relatore del progetto – per offrire a tutti i giovani nuove possibilità di accesso al mondo del lavoro con qualifiche e professionalità alte, ma anche con diffuse competenze di base oggi assolutamente necessarie».
Un’affermazione condivisa alla luce di dati Ocse-Pisa sull’abbandono scolastico e la disoccupazione giovanile che parlano di una realtà difficile anche in Emilia-Romagna. «Su circa 40.000 giovani che ogni anno si iscrivono ad una scuola superiore nella nostra regione – afferma Monari - sono solo 30.000 coloro che arrivano al diploma. Il 25% dei giovani, dunque, non si diploma, e questa percentuale raggiunge il 40% (5.000 giovani) negli istituti professionali. Dei 10.000 giovani che non conseguono un diploma, sono circa 3.500 quelli che arrivano comunque a una qualifica di Istruzione Professionale o di Formazione Professionale, mentre tutti gli altri – e sono 6.500 - accedono al mercato del lavoro in modo dequalificato e con la sola terza media». «
E’ allora evidente – proseguono Pagani e Monari –
che non possiamo più permettere che siano espulsi dal sistema quasi 7.000 ragazze e ragazzi, privi di un titolo spendibile e con una licenza media inferiore che – come dimostrano i dati – i
n questi anni di recessione li ha visti pagare più duramente di tutti gli altri le crisi aziendali».
«Il principale obiettivo della proposta di legge - sostiene Pagani - è quello di offrire l’opportunità, a tutti coloro che lo vogliono, di acquisire una qualifica professionale triennale dopo il completamento delle scuole medie, con la possibilità di proseguire con un quarto anno che porta al diploma professionale e un quinto anno per acquisire il diploma di maturità, accedere all’università e all’alta formazione. La nuova offerta prevede anche specifiche modalità per superare situazioni di difficoltà a continuare gli studi e per contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico, come ad esempio percorsi personalizzati». «Il testo – ha concluso Pagani - definisce un sistema di Istruzione e Formazione Professionale regionale come un sistema integrato fondato sulla co-progettazione dell’offerta formativa, coinvolgendo (con pari dignità) gli enti di formazione professionale accreditati e gli istituti professionali che hanno scelto il regime di sussidiarietà; tra i suoi punti di forza vi sono l’integrazione dei sistemi di istruzione e di formazione, il raccordo tra i percorsi per rendere organica l’offerta sul territorio, la programmazione di azioni di sostegno e riallineamento per supportare i passaggi dai percorsi realizzati presso gli enti accreditati a quelli realizzati presso gli istituti professionali, la prevenzione e riduzione dell’abbandono scolastico».