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Maroni. Parlamentari PD: "Grave uso del ruolo istituzionale"

9 maggio 2011

Pubblicato in: Attualità

I parlamentari del Partito Democratico di Bologna hanno presentato un'interrogazione (primi firmatari l'on. salvatore Vassallo e il sen. Walter Vitali) a risposta urgente in aula al Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Silvio Berlusconi, per sapere se il Governo non consideri "censurabili" i comportamenti tenuti da parte del Ministro dell'Interno Roberto Maroni, in occasione della sua visita a Bologna lo scorso 6 maggio, con "l'intento di sostenere il proprio candidato" alle elezioni amministrative del Comune di Bologna, configurando "un utilizzo gravemente improprio del suo ruolo istituzionale".

Il 6 maggio, ricordano i Democratici, il Ministro in visita  a Bologna (dove "è stato oggetto di contestazioni condannate da tutte le parti politiche della città") si è recato ad un incontro istituzionale presso la sede della Prefettura al quale, oltre al Prefetto Angelo Tranfaglia, erano presenti anche il Commissario straordinario del Comune di  Bologna Anna Maria Cancellieri ed il Questore Vincenzo Stingone,  facendosi accompagnare dai parlamentari della Lega Nord Angelo Alessandri e Rosi Mauro e dal candidato sindaco Manes Bernardini. È "inaccettabile - sostengono i parlamentari del PD - che un Ministro venga meno ai propri doveri istituzionali facendo partecipare ad un incontro ufficiale una delegazione di partito, mentre avrebbe dovuto tenere rigorosamente distinta la campagna elettorale dal proprio ruolo di Ministro". Inoltre, si scrive nell'interrogazione, l'on. Maroni, durante un incontro con i giornalisti nella sede del comitato elettorale del candidato sindaco Bernardini, ha dichiarato che, in caso di vittoria della Lega, la città "avrà un patto territoriale specifico per la sicurezza", aggiungendo che "faremo un patto per il territorio, commisurato e ritagliato sulle necessità di Bologna valutando le nostre forze, quelle delle polizie, vedendo le statistiche. Finora non si è  potuto fare perché non c'era un amministratore che ci credesse". È "molto grave", secondo i Democratici, che il Ministro dell'Interno faccia dipendere l'attivazione di uno strumento istituzionale come il Patto per la sicurezza, da cui deriva anche l'impegno di un numero maggiore di risorse e di agenti delle forze dell'ordine, dalla natura dello schieramento che si augura possa amministrare la città, "formulando indirettamente la minaccia che qualora prevalga un altro schieramento il Patto per la sicurezza non verrà attivato". Per di più, osservano i parlamentari PD, quanto dichiarato dal Ministro "non risponde al vero" poiché il 19 giugno 2007 l'allora Ministro dell'Interno, Giuliano Amato, e il Sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, sottoscrissero il Patto per Bologna sicura e l'Intesa interistituzionale per la sicurezza nell'area metropolitana che diedero buoni risultati anche per la collaborazione permanente che essi stabilivano tra  forze dell'ordine e polizia municipale e per il rafforzamento degli organici che ne conseguiva.


I firmatari:

Camera: Salvatore Vassallo, Gianluca Benamati, Antonio La Forgia, Donata Lenzi, Sandra Zampa

Senato: Walter Vitali, Rita Ghedini, Paolo Nerozzi, Gian Carlo Sangalli



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