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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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Una politica forte e autorevole per non rassegnarsi al declino

19 luglio 2008

Pubblicato in: Iniziative pubbliche

La vera “ossessione” del PD, esordisce il Segretario regionale, deve essere d’ora in avanti la crisi del Paese. Una della peggiori dal dopoguerra ad oggi, giunta tra l’altro alla fine di un ventennio che ha già indebolito, incattivito e frammentato l’Italia. Più che mesi difficili per il partito quindi, saranno mesi durissimi per il Paese. E anche per Bologna e l’Emilia-Romagna, precisa Caronna, perché se è vero che qui nel tempo sono stati raggiunti livelli di benessere e qualità della vita impensabili altrove, lo è anche che il contesto generale “è una zavorra anche per le nostre realtà”.

“Il nostro dovere morale –prosegue perciò– è metterci in gioco, andare tra la gente e trovare quelle risposte che la destra, lo ha ormai ampiamente dimostrato, non sa trovare, e che chi è specializzato a sua volta nel fare solo protesta ugualmente non ha a disposizione”. Ma per mettersi in campo, precisa, bisogna ridare slancio e vigore a un’idea forte di politica. “Una politica che sia autorevole e fatta da professionisti”, perché, spiega Caronna, così come i bravi medici sono quelli che hanno esperienza, così i bravi amministratori sono quelli che hanno mostrato sul campo, o lo stanno facendo in questi anni, di sapere gestire la sfida del governo.

Il passaggio verso Bologna e l’Emilia-Romagna è quasi automatico. “Sembra che tutti vogliano fare il sindaco adesso – ironizza il segretario – ma al di là dei casi più singolari, e di una destra che dimostra di non avere alcuna proposta prospettica, proponendo un uomo che ha già mostrato di non saper reggere la sfida dell’amministrazione, non ci siamo che noi, forti del tanto che abbiamo già fatto negli scorsi anni, e determinati dal tanto che dovremmo ancora fare d’ora in avanti”. Bologna e il PD dovranno perciò essere in prima linea per ridare autonomia e autorevolezza alla politica, e per mostrare che qui, ma in futuro anche nel Paese, è ancora possibile guardare avanti. Avendo ben presenti i tanti problemi che ci sono (“come d’altronde si è sempre fatto anche in passato” precisa il Segretario), per coniugare insieme sviluppo e coesione sociale, crescita e solidarietà, innovazione e salvaguardia ambientale.

Un compito che, ripete Caronna annoverando i tanti positivi risultati conseguiti dall’amministrazione comunale nell’ultimo quinquennio, è già stato assolto anche in tempi oggettivamente difficili come questi. Ma che ora richiede un “salto di qualità”, da compiere puntando su quella idea di città metropolitana che permetta di andare oltre il modello policentrico regionale del passato, per far sì che Bologna e tutta l’Emilia-Romagna possano ancora reggere da protagoniste le sfide della globalizzazione e della competizione.

“Tocca a noi mettere in campo questa nuova fase – afferma Caronna, avviandosi alla conclusione – alleandoci con le forze migliori della città, senza alcuna volontà di escludere nessuno, ma tenendo ben presente che noi vogliamo vincere per poi produrre fatti e risultati a vantaggio della nostra comunità, anziché attardarci in beghe e discussioni”. Il PD non potrà permettersi questo, perché dovrà assumersi piuttosto la responsabilità di definire una alternativa credibile. Di cominciare a tracciare da Bologna e dall’Emilia-Romagna un percorso di speranza e rilancio per quella parte del Paese che non si rassegna al declino. Così come mai si è rassegnato nella sua vita Paolo Borsellino, morto esattamente 16 anni fa. Ed è a lui che sono dedicati l’ultimo passaggio del Segretario e l’ultimo applauso di una Sala, quella di Palazzo Re Enzo, che in questi due giorni ha mostrato come politica, passione e fiducia per un futuro diverso e migliore non siano assolutamente termini inconciliabili tra loro.


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