Nota di Stefano Bonaccini, segretario del Partito Democratico dell'Emilia-Romagna e di Alessandro Bratti, responsabile Ambiente ed Energia del partito"E' un finale che ci aspettavamo, e d'altronde, con questi attori mediocri del centrodestra, la sceneggiatura del ministro Romani, la regia del presidente del consiglio e il trucco affidato, come sempre, alla fedelissima Lega Nord, non ci si poteva attendere altro. L'esecutivo ha deciso di tornare sui propri passi e di abrogare la realizzazione di nuovi impianti nucleari con un emendamento presentato oggi in Senato. Una decisione che dimostra ancora una volta la totale confusione in cui brancola il centrodestra, impegnato a calcolare con il bilancino la convenienza a fini elettorali di ogni provvedimento che propone.
Questa decisione è il tentativo estremo di fermare i referendum del 12 e 13 giugno, per paura che l'affluenza dovuta ad un tema così sentito come il nucleare possa portare al raggiungimento del quorum anche sugli altri quesiti e quindi all'abrogazione della legge sul legittimo impedimento, vero cavallo di battaglia del presidente del consiglio.
Per il Partito Democratico si tratta in ogni caso, di una vittoria; in Emilia-Romagna stiamo portando avanti da oltre un anno la battaglia contro il nucleare e a favore delle energie rinnovabili e il fatto che il governo interrompa il piano di ritorno all'atomo è per noi e per tutti i cittadini della regione, un risultato importante. Ora, pretendiamo chiarezza, se il nucleare non s'ha da fare - e su questo punto il governo deve assumersi le proprie responsabilità - ci dicano quale politica energetica prevedono per il nostro Paese".