Questa la dichiarazione della responsabile Immigrazione del PD ER, Cecile Kyenge:

"I cittadini italiani stanno vivendo in totale confusione l’emergenza profughi.

Lampedusa, per giorni sotto gli occhi dei mass media internazionali, con persone tenute in condizioni disumane, ci ha rivelato le debolezze di una politica fondata sulla costruzione dei muri e l'elevazione delle frontiere invece che sui valori e sui diritti fondamentali di bambini, donne e uomini.
Da questa mattina sono iniziati i rimpatri di migranti verso la Tunisia. Quanti potranno essere? Il Governo continuerà con la mera politica dei respingimenti?

Come Partito Democratico sosteniamo la posizione del Presidente Errani. I fenomeni di questa natura si governano e non si usano per pura propaganda. L'Italia si sta preparando ad un periodo difficile che richiede competenza, professionalità e senso di responsabilità. Occorrono politiche di accoglienza, di integrazione, di cooperazione internazionale e Co-sviluppo. L’Europa dovrà fare la sua parte considerando questo come un fenomeno non localizzabile in un singolo Paese ma che necessita piuttosto di un intervento comune e coordinato.

I respingimenti di massa, la diminuzione dei controlli e la demagogia non sono accettabili. Occorre parlare con una voce sola. L'Italia ha fin qui pericolosamente oscillato tra chi voleva pagare i profughi per farli rientrare in patria e chi gridava sguaiatamente “fora di bal”. Questa impostazione ci ha fatto perdere in credibilità, se ulteriormente possibile, mentre abbiamo bisogno di un Paese che affronti questo problema con fermezza, umanità e razionalità, così come stanno facendo i Presidenti di Regione accogliendo in modo equo sul territorio le persone sbarcate pochi giorni fa a Lampedusa.
L'Italia dovrà fare i conti con migranti orfani della sanatoria truffa, il rilascio dei primi nulla osta relativi al decreto flussi e migranti tunisini in possesso di permesso di soggiorno speciale di 6 mesi. In attesa di un accordo con la Comunità Europea per la libera circolazione sul territorio Shengen con il permesso di soggiorno speciale, chiediamo quale sia, da qui a sei mesi, il piano del Governo per fronteggiare la prossima emergenza profughi".