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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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Noi facciamo politica, non del cinema

21 marzo 2011

Pubblicato in: Giovani Democratici

Allegati 1 - L'elenco dei firmatari

Caro Consigliere Favia,
siamo alcuni degli oltre 300 giovani amministratori dell’Emilia Romagna iscritti al Partito Democratico. Abbiamo sentito il bisogno di scriverle queste righe dopo aver letto la sua intervista sul Resto del Carlino del 15 marzo. Sentiamo la necessità di raccontarle una realtà che lei non conosce, che va oltre i suoi facili slogan populisti che continua a proclamare dall’alto della sua situazione privilegiata. Perchè, vede, siamo in tanti a sacrificare parte dei nostri progetti o sogni personali per impegnarci in politica. Abbiamo fatto il nostro percorso di studi, rinunciando al tempo che poteva essere dedicata allo svago, per fare politica. Per indennità che valgono poche centinaia di euro o, al più, nemmeno duemila, fino anche al volontariato completo: indennità zero euro. Compresi i rimborsi spese, che non sempre esistono. Ben lontano dai suoi 7-10 mila euro dei quali ne tiene 2.500 e il resto “per scopi pubblici”. Quale novità? Già molti consiglieri regionali di altri partiti, come il PD, destinano parte importante del loro stipendio a fin di bene o per finanziare l’attività politica nei territori.

Vede, noi siamo consiglieri comunali o provinciali, assessori, sindaci, vicesindaci, consiglieri di forum o circoscrizione. Siamo persone che quotidianamente provano a lottare contro i tagli del governo per mantenere l’alto livello di servizi che la nostra regione conosce. Gli asili nido, gli autobus e i treni, la manutenzione delle città, l’ammodernamento della pubblica amministrazione, il welfare, gli ospedali non si pagano con qualche “vaffanculo”, e nemmeno dicendo che fa tutto schifo. Amministrare un territorio, fare politica non è fare show. E’ un servizio che noi quotidianamente proviamo a svolgere al nostro meglio, cambiando quello che non ci piace, costruendo proposte, confrontandoci con i cittadini. La nostra rete non è fatta solo di web, che pure utilizziamo quotidianamente. E’la rete di relazioni umane e di valori che condividono gli iscritti al Partito Democratico.

Anche per noi a volte la politica raggiunge tristi epiloghi, ma crediamo che non sia svilendo la sua dignità che possiamo migliorarla. Lei parla di “quote giovani”. Eccoci. E del ruolo delle donne in politica cosa pensa? Vede, il Partito Democratico mai sarebbe arrivato a fare quello che lei e i suoi colleghi avete fatto: precludere l’accesso alla carica per la quale una cittadina era stata democraticamente eletta ricevendo più preferenze rispetto a un altro candidato, per far prendere a questo il suo posto. Certo, la pari dignità non è fatta solo di quote rosa, ma se addirittura costringiamo le donne alle dimissioni, il film si fa impegnativo.

Caro Consigliere Favia, per noi fare politica non è dire che fa tutto schifo. Certo, lei ci dimostra che sarebbe molto più semplice, e anche la nostra visibilità ne avrebbe beneficio. Per noi la politica è invece ostinatamente costruire, ogni giorno. Studiare nuove proposte, ascoltare chi ha delle idee e capire come renderle concrete, emozionarci per la riuscita di un progetto, amare la nostra terra. Pensiamo che dal confronto e non dall’avversità a qualsiasi progetto possa nascere la proposta, siamo affezionati all’idea che libertà sia partecipazione. Ma la partecipazione è cosa faticosa perchè, anche questo le vogliamo dire caro Consigliere, la politica è fatica. E la massima espressione della sua arroganza è data proprio dall’affermazione: “prima di votare me stesso non votavo nessuno”, un’idea estremamente inclusiva della politica che molto assomiglia a quella di chi ha la presunzione di ritenersi necessario e che oggi siede a Palazzo Chigi.
Buon lavoro, Consigliere, con l’augurio che in futuro il desiderio di costruire anche in Lei riesca a prevalere sull’ambizione di distruggere.

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